Siamo arrivati a Mendoza dopo un viaggio lunghissimo. L’autobus notturno che avevamo preso a Pucón ci ha lasciato a Santiago de Chile alle 6 della mattina e dopo un ora abbiamo preso quello per Mendoza. Il viaggio durò all’incirca 20 ore considerando anche la classica fermata eterna alla frontiera. Trovare un ostello a Mendoza non fu impresa facile (qui gli ostelli sono disseminati dappertutto e non c’è una zona bene definita in cui si può cercare) anche perché come quasi sempre succede qui in Sud America gli uffici turistici servono a ben poco, alla fine però ne abbiamo trovato uno pulito ed ad un prezzo decente. Camminare in una grande città dopo aver passato molto tempo in posti molto tranquilli e con poca gente fu una sensazione strana, eravamo un poco disorientati; ci siamo però riabituati presto quando camminando per via Villanueva abbiamo visto la quantità di bar e ristoranti.
Con nuovi amici a Maipú
Il giorno dopo sveglia di buon mattino e via con il bus fino a Maipú dove i nostri amici di cs Javier e Romina ci aspettavano per andare a scoprire i dintorni di Maipú ed andare a degustare del buon vino Mendocino cioè di Mendoza. Maipú è un paesetto piccolino con una piazza veramente carina piena di fiori e tranquillità. Con Romina e Javier siamo andati a visitare il museo del vino che anticamente era la casa della famiglia Gargantini una delle prime famiglie a portare la produzione del vino a Mendoza. Gargantini era di Lugano ed assieme a Giol, un italiano di Udine, volevano “Fare L’america” diciamo che alla fine più che l’America hanno fatto i soldi. Questa zona e molto arida ma la buona terra, il sole e i sistemi di irrigazione fanno si che sia una delle zone più importanti al mondo per la produzione di vino. Siamo poi passati all’azione visitando la vecchia cantina Giol, in questa cantina non si produce vino attualmente ma si possono vedere le 400 botti che venivano impiegate per immagazzinare il vino. Siamo anche entrati in una botte di metallo (dalla porticina che si usava per pulire la botte) la botte era altissima e profonda 14 metri, non c’era luce e se dicevi qualche cosa dentro l’eco era fortissimo e si ripeteva all’infinito!!!!
Alla fine della visita toccava una cata di vino ed abbiamo provato circa 5 tipi diversi di vino, meno male che poi ci siamo fermati per la strada a comperare delle empanadas cosi almeno abbiamo inzuppato un po’ lo stomaco. Dopo aver riempito la pancia con Javier e Romina siamo andati a Potrerillos una località famosa per il suo lago. Il lago si trova ai piedi della precordigliera e si possono vedere i contorni di alcune montagne alte 6000 metri. In questo lago la gente va a fare la grigliata e a prendere il sole la domenica, noi siamo andati a prendere il sole e a bere un mate parlando del nostro viaggio e del viaggio che Javi e Romina inizieranno tra poco.
Alla sera siamo andati a fare un giro nel Parco di Mendoza dove c’era un concerto e dove abbiamo potuto mangiare un piatto tipico della zona: il pollo al disco che è pollo con verdure e birra o vino davvero buono. La serata la passammo parlando con i nostri nuovi amici e con due dei loro amici. Una cosa che ci ha fatto sorridere è che a Mendoza adesso va di moda tra i ragazzi giovani, parcheggiare nella strada vicino al parco e rimanere davanti l’auto guardando la gente che passa nella strada. Rachele si è sentita come quando a 16 anni stava fuori nel portico del bar del patronato al freddo, quando in realtà nel bar faceva caldo ed era molto più comodo; mah la moda!!!!!
Quando Romina e Javi ci accompagnarono all’ostello ci invitarono a cena nella loro casa il giorno successivo, noi accettammo anche perché ci eravamo trovati molto bene con loro. Quando la mattina ci siamo svegliati abbiamo trovato un messaggio di Romina che ci diceva che, nonostante loro non ospitano durante la settimana, potevamo rimanere a dormire nella loro casa.
Visitando Mendoza
La giornata l’abbiamo passata visitando Mendoza, abbiamo visto le piazze principali e siamo andati in cima al Cerro de la Gloria dove c’è una statua enorme in nome di San Martino delle Ande e da dove si può vedere il panorama che non è un granché, poi abbiamo fatto una passeggiata per il parco che ci è piaciuto molto ed abbiamo verificando i prezzi per affittare una macchina. Siccome affittare una macchina qui sembra essere più caro che in Europa abbiamo deciso di contrattare un tour guidato per visitare la zona di alta montagna che si trova nella frontiera tra Cile e Argentina; normalmente non ci piacciono questo tipo di escursioni ma questa volta era la cosa più conveniente. Dopo aver parlato il giorno precedente con Romina e Javi ed avere consultato la nostra guida e la mappa e visto i luoghi che pensiamo visitare abbiamo cambiato i nostri piani, abbiamo deciso che la zona di San Juan nel nord dell’Argentina la faremo al ritorno prima di arrivare a Santiago de Chile. Detto, fatto siamo andati a comperare i biglietti per andare a Rosario tra due giorni. Alla sera Javi è venuto a prenderci all’ostello e siamo andati a casa sua a cenare, ci ha preparato una pizza fatta in casa che per essere fatta in casa era buonissima un miliardo di volte migliore della mia. Ma dico io dovevo venire in Argentina per imparare come si fa la buona pizza fatta in casa? Proverò a farla e se mi viene bene vi svelerò il segreto. Con una buona pizza due chiacchiere e un vinello abbiamo passato una serata fantastica in compagnia dei nostri nuovi amici.
Escursione “Alta Montagna”
Dato che il mattino ha l’oro in bocca ci siamo svegliati alle 6 per prendere il bus del tour che parte da Mendoza. La prima fermata fu Potrerillos e per fortuna che noi ci eravamo già stati la domenica con un sole che spaccava le pietre perché quel giorno era tutto nuvoloso, i colori erano spenti e della pre cordigliera nemmeno l’ombra. Dalla seconda fermata a Uspallata il sole cominciò a onorarci della sua presenza e non ci abbandonò per tutto il giorno; meno male! Uspallata è un paesetto di 4 gatti che solo ha 2 cose un casinò per i camionisti che durante l’inverno quando c’è molta neve devono fermarsi li vari giorni nell’attesa che la strada sia di nuovo accessibile, ed il bar dove si conservano alcuni pezzi della scenografia di “Sette anni in Tibet” e dove Brad Pitt andava a mangiare durante la registrazione del film. Si, non mi sono sbagliata, il film sette anni in Tibet è stato girato in Argentina!!!!!!! Buona parte della strada che stavamo percorrendo passava al lato di una valle enorme dentro della quale scorre un piccolo fiume (che tempo fa era un grande fiume) dall’altro ci sono montagne altissime; la sensazione era di essere un essere minuscolo dentro una lattina (il bus), sensazione ricorrente in questo paese. Noi siamo rimasti con il naso attaccato al finestrino come 2 bambini tutto il tempo! Le successive 3 fermate per noi sono state le più belle e incredibili: la prima è stata nel Ponte del Inca che è una meravigliosa, imponente e incredibile creazione della natura in sostanza è un ponte naturale sotto il quale scorre acqua solforica che da alle pareti del fiume un colore giallo ocra e svariati altri colori in più veniva usata come acqua termale per riscaldarsi durante i freddi inverni. Siamo rimasti a contemplare questa incredibile meraviglia un bel po’ e la verità che saremmo potuti rimanere li molto ma molto più tempo.
La seconda fermata è stata in un punto panoramico da dove si vede il monte Aconcagua che è il monte più alto dell’emisfero sud con 6962 metri è imponente anche se noi lo abbiamo visto da 40 km di distanza.
La terza fermata è stata a 4200 metri dove il nostro mini bus è salito di 1000 metri in pochi km per una strada di sassi e con un precipizio al lato. Dava un po’ di caccarella ma confidavamo negli autisti che fanno questo tragitto tutti i giorni. Arrivati in alto la altura si è fatta un po’ sentire nella respirazione un po’pesante, non eravamo mai stati così in alto!!! In questo luogo si viene per vedere il Cristo Redentore, una statua enorme che simboleggia l’amicizia tra Cile e Argentina in sostanza con una gamba sei Cile e con l’altra in Argentina forte no?
Dopo tutto queste fatiche e emozioni siamo scesi a 3000 metri e ci siamo mangiati i nostri panini di mortadella; che fame avevamo!!! Qui abbiamo visitato una stazione dei treni abbandonata e siamo rientrati a Maipu dove Javier ci è venuto a prendere per andare a casa. Alla fine abbiamo fatto bene a contrattare il tour anche perché avevamo una buona guida, Gustavo, un ragazzo simpatico e giovane ed un cs!!!!
Il giorno successivo non abbiamo fatto un granché, ci siamo svegliati tardi e siamo andati a prendere Romina al lavoro, abbiamo preparato melanzane ripiene alla maniera veloce e abbiamo mangiato anche con Javier che nel frattempo ci ha raggiunto. Verso sera Javi ci ha portato a prendere il bus direzione Rosario!!!!!
Javi, Romina moltissime grazie per la vostra ospitalitá e amicizia, speriamo di vedervi in Perú!!!!
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