Siamo arrivati di pomeriggio a El Chaltén concosiuto in Argentina come la capitale nazionale del trekking. El Chalten é un paesetto piccolino immerso nel parco nazionale, ed è talmente isolato che non c’è rete per il cellulare ed internet arriva con un satellite e spesso è molto lento. Questa è la cittá che piú di altre vive di turismo infatti quasi non ci sono servizi per i locali ad esempio c’è solo un supermercato ed alcuni mini market, trovare frutta e verdura decentemente fresci è un’impresa in cambio se vuoi un ristorante o un bar c’è l’imbarazzo della scelta.
Quando siamo arrivati Al Chalten, la prima cosa che abbiamo fatto è stato comprare i biglietti per andare a Esquel (20 ore di bus) e allo sportello della compagnia di bus abbiamo trovato un tipo totalmente fumato che stava bevendo mate (mate è una bevanda tipica argentina quasi come un the ma un po’ piú amaro per intenderci). All’inizio ci ha scambiato per catalani ed ha cominciato a dirci che siamo tirchi (i catalani hanno questa reputazione) e che le cose qui non costano molto, che dobbiamo spendere sti soldi etc… alla fine quando ha visto che non eravamo catalani non gli importó nulla meno male che ci fece i biglietti e ce ne andammo senza peró prima ascoltare l’ultimo commento che ci diceva che non fumando non sapevamo cosa ci perdevamo. In Argentina non possono essere tutti super gentili, qualche eccezzione deve esserci anche qui, giusto?
Abbiamo avuto una fortuna sfacciata che il nostro amico Pablo, l’unico couchsurfer della zona, ci potesse ospitare giá eravamo pronti ad accampare nel giardino di Jesus. Jesus è una persona locale che permette a tutti i viaggiatori di accampare nel suo giardino. Non lo conosciamo personalmente ma tra i viaggiatori con zaino come noi si è fatto una buonissima reputazione e alla fine è come se tutti lo conoscessimo. Pablo ci ospitó dietro al ostello dove lui lavora che da sabato a lunedi è chiuso, per noi era la prima volta che dormivamo in un bar, e la veritá è che siamo stati benissimo, abbiamo potuto usare la cucina del bar ed i bagni super puliti del ostello.
Camminata cascata:
Il primo giorno non abbiamo fatto granchè, siamo andati a fare una camminata per vedere una cascata che alla fine non era nulla di che. Per arrivare alla cascata non c’era un cammino interamente per pedoni bensí era misto con le macchine e per di piú la strada non era asfaltata ma era di terra cosi ci siamo impolverati un bel po’, al ritorno per evitare di impolverarci ulteriormente abbiamo fatto autostop e due ragazzi Brasiliani ci hanno caricato nel cassone del suo 4×4 cosí ala fine non ci siamo risparmiati del tutto la polvere ma almeno ne abbiamo mangiataun po’ di meno.
Camminata Laguna Torre:
Il secondo giorno il tempo era abbastanza nuvoloso e sembrava che avesse voglia di piovere cosí tra le due camminate che avevamo in programma di fare abbiamo scelto la piú facile; quella della Laguna Torre. E’ una delle due camminate piú famose del parco nazionale del Chalten. Per arrivare alla laguna ci abbiamo messo 3 ore e al posto di vedere il famoso Cerro Torre abbiamo visto un ammasso di nuvole in ogni caso il resto del paesaggio meritava la pena. Abbiamo fatto tutta la camminata fino incima per vedere il ghiacciaio Grande che però paragonato al Perito Moreno è piccolo.
Il sentiero non è difficile, é lungo ma è abbastanza piano e non ci sono tante salite. Quando stavamo percorrendo il sentiero nella direzione di ritorno, abbiamo avuto due soprese: 1. Il Cerro Torre si è scoperto un po’ e abbiamo potuto vederlo discertamente bene 2. Abbiamo trovato Alex, la ragazza Slovacca della quale vi abbiamo parlato nel post di Puerto Natales, che nel frattempo era arrivata al Chalten ed aveva deciso di venire a fare la stessa camminata con degli amici che aveva conosciuto. In piú abbiamo scoperto che Alex alloggiava nell’ ostello dove lavora Pablo che è quello davanti al bar dove stavamo noi. La sera abbiamo conosciuto Beata, una ragazza Polacca che era li in vacanza e che alla fine é venuta con noi all’escursione dl giorno successivo.
Camminata Laguna de los Tres:
L’ultima mattina ci siamo svegliati con un sole che spaccava le pietre giusto giusto per andare a fare la camminata piú famosa del Chalten, quella della Laguna de los Tres nella quale si arriva ai piedi del Fitz Roy, la montagna simbolo del parco nazionale. Il sentiero non è molto diffcile le prime 3 ore sono abbastanza tranquille con qualche salita e qualche discesa ma tutto sommato nulla di estremamente complicato. L’ultima parte peró non è esattamente una passeggiata è un sentiero super pendente e super lungo ed è duro. Non è stato tanto facile arrivare alla fine sopratutto quando all’ultima curva ti aspetti di essere arrivato e ti accorgi che in realtá ti manca ancora una salita bella grossa. Tanto sforzo peró fu ben ricompensato quando all’arivo in cima abbiamo visto questa montagna imponente con questo lago color azzurro cielo. Il tempo era bello e la temperatura ci permetteva di goderci la vista, cosí alla fine siamo stati li un bel po’ ed abbiamo anche conosciuto un gruppo di ragazzi della Galicia che ci hanno scambiato per catalani, questa volta peró senza insulti hahahaha!!!
Pensiamo che le nostre gambe, in questi giorni, abbiamo accumulato un po’ troppi km perchè al ritorno da questa camminata i nostri piedi ci „sfrittegavano” non poco sopratutto quelli di Rachele che non era piú capace di stare in piedi (donne avete presente quando vi mettete i tacchi e vi fa male sotto il piede? Ecco, il dolore che avevo nei piedi era esattamente lo stesso solo 100 volte piú forte).
Dato che il giorno successivo il nostro autobus partiva alle 3:40 della mattina abbiamo fatto un dritto e non siamo andati a letto,siamo stati nel bar del ostello ad organizzare le prossime tappe e a parlare un con Pablo y Alex. El Chaltén ci è piaciuto molto, sopratutto i cestini sparsi per la cittá che erano delle figure umane fatte di ferro che avevano qualche cosa che fungeva da cestino; ad esempio uno zaino e lo zaino era il cestino, o un carretto ed il carretto era il cestino. I paesaggi sono stupendi e ti fanno voglia di ritornarci. Adesso prendiamo il bus per la famosa Ruta 40 per andare a Esquel, ma questo sará tema del prossimo post.
Laura
Ciao Rachelina!
Che foto meravigliose, anche quelle del Perito Moreno..wow!! E voi siete sempre più belli ed abbronzati. Un abbraccio forte da Siviglia. Vi penso e vi seguo…muaks!
Rachele & Gábor
Ciao Lauretta, grazie mille facciamo del nostro meglio perchè le foto vengano bene! Anche noi ti pensiamo!!!! Un bacione grosso grosso!!!!!!!!!!!