L’altra isola Cambogiana che volevamo andare a vedere era Koh Tonsay, chiamata anche l‘Isola del Coniglio. Molto presto la mattina siamo partiti da Sihanoukville con un minivan che ci portò fino a Kep, da qui siamo riusciti a spuntare un buon prezzo per una barca che per arrivare all’isola di Koh Tonsay.
Ma quando finisce quest’anno nuovo cinese? Continua a perseguitarci, i bungalow dell’isola non solo hanno raddoppiato i prezzi ma sono anche tutti pieni. Meno male che alla fine ne abbiamo trovato uno per un prezzo accessibile. L’isola è abbastanza grande e si può fare tutto il giro a piedi in due orette. E’ una passeggiata molto gradevole, la vegetazione cambia da un alto all’altro dell’isola. In uno ci sono palme altissime e nell’altro la vegetazione è più densa; più simile ad un bosco.
Abbiamo fatto una tranquilla passeggiata perdendoci a guardare tutte le spiaggette che ci sono, ascoltando molti tipi di uccelli differenti, non per nulla è uno dei paradisi per gli “birds watchers”.
In questa zona è tipica la pesca ai granchi. In tutta l’isola ci sono villaggi di pescatori che si dedicano a questo tipo di pesca. Abbiamo parlato con un pescatore che stava rattopando la sua rete per la pesca dei granchi, Rachele si ricordò di uno zio che andava a pescare con la bilancia e sempre rattoppava la rete. Con lui c’era sua figlia una bambina adorabile e molto timida; le abbiamo regalato un braccialetto e fu molto contenta anche se la sua timidezza le impediva di dimostrarlo e si limitò a ringraziarci più volte.
Poco più in là un altro pescatore stava uscendo dall’acqua con la sua rete e quando ci vide ci chiamò e ci disse di aspettare. Quando uscì dall’acqua ci fece vedere la rete piena di pesci piccolini, probabilmente era la cena sua e della sua famiglia, e volle una foto con Gábor. Un momento molto divertente e piacevole.
Nell’isola del coniglio non c’è molto da fare, il must è rilassarsi nella spiaggia di sabbia gialla all’ombra di una palma leggendo un buon libro e bevendo acqua di cocco.
Nonostante l’anno nuovo cinese l’isola era tranquilla, la maggior parte delle persone venivano a trascorrere la giornata.
La cosa migliore dell’isola sono i crostacei freschissimi, buonissimi de economici. Vi abbiamo già detto che qui il granchio è una istituzione, allora dovete sapere che ogni ristorante ha la sua propria rete in mare e quando un cliente ordina granchi li prendono direttamente dalla rete vivi, li cucinano e li servono; più freschi di così!!
Ovviamente abbiamo fatto ilo pieno di granchi (che non potevano mai mancare nella nostra tavola), di pesce e di gamberetti il tutto accompagnato da una buona birra Angkor.
L’idea originale era da qui andare in Vietnam ma all’ultimo abbiamo deciso di ritornare a Siem Reap, rientrare in Thailandia e lasciare il Vietnam per più avanti.
Il rientro a Siem Reap non è stata esattamente una passeggiata. Un’altra volta l’anno nuovo cinese ci ha dato del filo da torcere ed al posto di arrivare a Siem Reap abbiamo dovuto fermarci a Kampot una notte. Siccome tutte le ciambelle non riescono con il buco, a Kampot Gábor ha trascorso una notte orrenda, tra il bagno ed il letto; il giorno successivo quando siamo arrivati a Siem Reap tutto era pieno e solo abbiamo trovato solo un ostello carissimo. L’unica cosa buona del viaggio è stata una signora che ci ha dato un sacco di cose da mangiare, non sappiamo se le facevamo pena o se voleva farci provare prodotti locali.
Bangkok ci aspetta.
Lasciamo la Cambogia con un po’ di tristezza, è uno dei paesi del Sud Est Asiatico che più ci è piaciuto fino ad ora. Le persone sono molto gentili e sorridenti e ce ne andiamo con un gran bel ricordo!
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