Negli altri post vi abbiamo raccontato molte cose, in questo lasceremo che parlino sopratutto le foto.
Siamo stati due notti a El Calafate, una cittadina turistica, dove generalmente i viaggiatori fanno tappa per andare a vedere il ghiacciaio forse più famoso del mondo, il Perito Moreno. Siamo arrivati a El Calafate da Puerto Natales in corriera, il viaggio durò 5 ore delle quali 2 le abbiamo passate facendo la fila alla frontiera. E tanto per cambiare, è già la seconda volta che succede, non capiscono il paese di Gábor e nemmeno sanno come si scrive.
A El Calafate, abbiamo dormito in un ostello un po’ fuori dal centro turistico ma raggiungibile tranquillamente a piedi. Ce lo aveva raccomandato Rana, un amico di Patricia una ragazza di Rosario amica di Rachele. In teoria questo ostello era di un amico di Rana che ci doveva fare un buon prezzo. Quando arrivammo al ostello e chiedemmo di parlare con quello che doveva essere il proprietario, amico di Rana, ci dissero che l’ostello era stato venduto un mese prima e che in sostanza lui non c’era più. Bhè alla fine il prezzo era buono e l’ostello non male cosi abbiamo deciso di rimanerci. C’erano molti Israeliani tra i quali un gruppo di ragazzi giovani, ed altri 2 ragazzi un po’ più grandi con i quali abbiamo parlato un po’. Dovete sapere che gli israeliani tanto donne come uomini fanno il servizio militare obbligatorio (donne 2 anni e uomini 3 anni) una volta finalizzato il servizio militare il governo da ad ognuno di loro un po’ di soldi e loro li usano solitamente per viaggiare. Il primo giorno non abbiamo fatto molto, la stanchezza del viaggio si faceva sentire, l’unica cosa che facemmo fu prenotare il biglietto per andare l’indomani al Perito Moreno. Il biglietto è un po’ caro ma ne vale la pena; ci sono 3 agenzie turistiche che ti portano, noi abbiamo scelto Cal Tur che è l’unica che parte non solo la mattina ma anche il pomeriggio. In questi 2 giorni siamo andati a mangiare quasi sempre in un posto che si chiama Doña Merce dove abbiamo mangiato empanadas, pizza all’argentina e un panino con una cotoletta che era lungo mezzo metro; il tutto ad un prezzo decente.
Il secondo giorno ci alzammo con calma e andammo a fare un giro per il paese, l’intenzione era di andare a vedere una laguna ma siccome alla fine l’entrata costava 25 pesos argentinos che era quasi lo stesso prezzo dell’ostello, decidemmo di lasciare stare e facemmo un giro per la città scoprendo strade e stradine. Il pomeriggio abbiamo preso la corriera e siamo andati al Perito Moreno. Siamo rimasti li 5 ore passeggiando su e giù per le passerelle senza annoiarci nemmeno un po’. Il ghiacciaio è vivo, sempre in costante movimento e ti riserva sempre delle sorprese; annoiarsi è impossibile. Il Perito Moreno è un ghiacciaio immenso, basti pensare che è alto 60 metri, davanti a lui ti senti piccolo piccolo, sicuramente è uno dei paesaggi più suggestivi che abbiamo mai visto.
E` incredibile che la natura possa creare cose così meravigliose ed è da ciò che ti rendi conto che la natura è più forte di qualsiasi cosa e che dobbiamo rispettarla. A dimostrazione di quanto appena detto nel paro c’erano dei cartelli in cui c’era scritto che alcuni anni fa molte persone morirono per essersi avvicinate troppo al ghiacciaio. Quando cade un pezzo di ghiaccio e si rompe si creano come degli schegge grandi appuntite che vengono scaraventate con violenza nel raggio di una decina di metri.
Faceva un tempo bellissimo c’era un sole splendido e per nostra fortuna siccome faceva “caldo” abbiamo visto cadere molti pezzi. Vedere questi pezzi di ghiaccio alti alcuni metri staccarsi e cadere in acqua è un qualche cosa che di indescrivibile. Quando un pezzo di ghiaccio si stacca fa un rumore come se fosse esploso un enorme petardo. All’inizio quando sentivamo questo rumore provavamo una sensazione strana per non capire cosa stava succedendo, ma, una volta abituati, ogni volta che ascoltavamo il rumore, la nostra attenzione si dirigeva in quella direzione per vedere la magia della caduta del ghiaccio. Il primo pezzo che vedemmo cadere ci riempì il cuore di entusiasmo e quando abbiamo assistito alla caduta del primo pezzo veramente grosso fu un’emozione immensa ed una sensazione di privilegio grandissima per poter assistere ad un fenomeno tanto stupendo che la natura ci volle regalare. Vi lasciamo alcune foro che valgono più di mille parole.
Al rientro ci trovammo con Rana, Tamara e la piccola Brisa che ci invitarono a cena. Tamara preparò delle empanadillas buonissime accompagnate da un buon vino ed alcune risate. Loro vivono fuori città in una casa che Rana ha costruito personalmente con l’aiuto di alcuni muratori. Rana y Tamara sono artigiani costruiscono collane, braccialetti ed orecchini prevalentemente con una lavorazione fatta di filo ed una pietra rosa che è la pietra nazionale Argentina e poi li vendono al mercato dell’artigianato de El Calafate. Se qualcuno volesse vederli sono al numero 19. Rana regalò a Rachele una di queste pietre a forma di goccia. La nostra giornata si concluse con un buon sonno per essere pronti ad affrontare il viaggio di sole 3 ore per El Chalten.
Silviasilsilvia
ciao cara Rachel!!! solo stasera sono qui tranquilla davanti al pc e mi sono letta tutti i vostri post!!! che emozioni wow!!! sono troppo contenta che stiate realizzando il vostro sogno!! buona continuazione e salutami l’uomo anche se non lo conosco!!! BESITOS!!