Battambang è una città più grande di Siem Reap, anche se la prima sensazione che abbiamo avuto è stata quella di arrivare in una cittadina. Nonostante sia a metà strada tra Siem Reap e la capitale è una città relativamente poco turistica. Abbiamo trovato una sistemazione nel centro ma quando siamo usciti per cena verso le 20.00 quasi tutto era chiuso e le strade erano molto buie.
La mattina abbiamo fatto una passeggiata al mercato e ci siamo sorpresi della gentilezza delle persone, tutte le ragazze che lavorano nei negozi di sartoria e perfino la parrucchiera ci sorridevano ed erano contente se gli facevano delle foto.
La parte più bella della città è quella sulle sponde del fiume in cui ci sono molte case dell’epoca coloniale francese. Per fortuna abbiamo trovato una coppia di ragazzi tedeschi molto simpatici con cui abbiamo condiviso un tuk tuk per andare e vedere le cose principali che si trovano fuori città: il treno di bambù e la killing cave.Il treno di bambù è un mezzo di trasporto che usavano le persone che vivevano nei villaggi lontani per arrivare alla città. Si tratta di una piattaforma di legno con un motore posta sopra delle ruote di ferro che girano su dei binari.
Adesso il treno si utilizza maggiormente per i turisti anche se ci sono a volte delle persone locali che lo usano ancora. Con noi salirono un ragazzo ed un signore. I binari si trovano in mal stato e delle volte ci sono dei buchi nelle giunture che, con la velocità di 25-30 km/h che fa il treno, fanno in modo che il treno salti un po’. Il bello della cosa sta nel fatto che se viene un treno nella direzione opposta uno dei due treni si deve smontare per far passare e poi rimontare, è divertente!!
Alla fine del tragitto si arriva in un villaggio dove abbiamo fatto una passeggiata accompagnati da una bimba molto tenera. Quando ci ha visto ci ha subito fatto vedere il suo quaderno di “Angry Bird”. Dopo un attimo regalò a Rachele un braccialetto fatto con una foglia di palma e quando le regalammo uno dei nostri braccialetti di filo subito volle essere presa in braccio da Rachele e sembrava che ce la saremo portati a casa. Ci insegnò l’alfabeto cambogiano (o almeno crediamo) e quando Rachele la teneva in braccio, le dava dei bacini. Che amore!!!
Camminando incontrammo un’altra bambina che come ci ha visto si è messa a cantare “Gangnam Style” ed abbiamo ballato assieme. Ufff, anche qui in mezzo al nulla conoscono sta canzone!!!
Dopo il treno di bambú siamo andati a Phnom Sampeau una collina dove ci sono varie cose interessanti da vedere. C’è una grotta in cui durante il regime del Khmer Rouge uccisero molte persone, gli sparavano o gli tagliavano la gola o semplicemente li tiravano giù vivi. Durante il pranzo il conduttore del tuk tuk ci aveva raccontato alcune cose su quest’epoca molto triste che durò alcuni anni nella quale vennero uccisi 3 milioni di persone. Nella cava c’erano anche dei teschi e della ossa di alcune delle persone che qui morirono.
Nella cima della collina c’è un templo buddista da cui si può vedere il tramonto, siccome era nuvoloso siamo scesi prima.
Tutti i giorni verso le 18 inizia lo spettacolo. C’è una rottura nella montagna dove vivono non sappiamo quanti ma crediamo milioni di pipistrelli ed alle 18 escono dalla tutti assieme, è una scia di uccelli neri che dura 20 minuti, qualche cosa di incredibile!!
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