Siamo atterrati all’aeroporto di Sinagpore tardi la notte e dato che non c’erano mezzi pubblici per il centro ed oltretutto avevamo deciso di andare direttamente a Kuala Lumpur il giorno successivo, abbiamo trovato un posticino tranquillo dove non passava nessuno e ci siamo messi a dormire nelle sedie. L’aeroporto di Singapore è uno degli aeroporti più moderni al mondo, c’è internet gratuito e molte altre comodità, peccato però che queste comodità si trovano solo dopo il check in. Se pensate di dormire qui e siete in arrivo, cercate di non passare il controllo dopo aver preso le valigie e di rimanere dentro all’aeroporto.
Abbiamo dormito poco, soprattutto Rachele che era mezza ammalata e nonostante si è vestita come in inverno con l’aria condizionata a palla continuava ad avere freddo. E’ rimasta vestita con il maglione di lana fino ad un ora dopo essere usciti dall’aeroporto (qui ci saranno 40 gradi). Alle 6 della mattina eravamo già in cammino per andare a prendere l’autobus per Kuala Lumpur. Ci sono varie alternative più economiche per arrivare a KL da Singapore, ma dato che Rachele non stava bene abbiamo scelto la più veloce e la più facile. Il viaggio è stato grandioso, i sedili del bus erano grandi e quasi si reclinavano come un letto, ci voleva, e la chicca delle chicche è che il sedile ti faceva anche il massaggio alla schiena; magari tutti gli autobus fossero così!!!
A Kuala Lumpur ci aspettavano Ivan e Ivana una coppia croata che ci ha ospitato le prime tre notti. Il programma era di rimanere tre notti a Kuala Lumpur poi andare a Melaka y rientrare a Singapore. Ma visto che a Rachele è venuta la febbre, i primi tre giorni non abbiamo fatto nulla, siamo stati in compagnia di Ivan, Ivana de Ezequiel (il compagno di appartamento Argentino) e siamo usciti solo per pranzare e cenare.
Dopo tre giorni abbiamo salutato i ragazzi che andavano a trascorrere il fine settimana fuori e ci siamo trasferiti in un albergo molto piacevole nel centro di Kuala Lumpur. Iniziamo a visitare la città!!!!! Kuala Lumpur è una città grande ed è un miscuglio di tutto. Ci sono molte zone moderne con grattacieli ed altre zone dall’aspetto decadente come il quartiere cinese. Ci è piaciuto molto passeggiare per il quartiere cinese con tutta la sua confusione, i suoi negozi di “falsi” ed i suoi banchetti di cibo in strada. Qui abbiamo provato i peggiori noodles della nostra vita, erano finissimi e fatti con una pasta rara, per niente buoni.
L’enorme piazza Merdaka con il palazzo del sultano che gli fa da sfondo è preziosa. Abbiamo passeggiato per il quartiere indiano dove tutte le strade odorano a curry. A Kuala Lumpur è difficile dire qual’è la razza dominante, c’è di tutto, indiani, cinesi, malese, arabi ed anche europei. Questa multiculturalismo si riflette anche nel cibo, in questi giorni abbiamo mangiato indiano, cinese, malese che assomiglia molto all’indonesiano e se uno vuole ci sono anche ristoranti occidentali da tutte le parti. Alla fine Kuala Lumpur ci è sembrata una città molto cosmopolita ed abbastanza vivibile.
Abbiamo visto anche due templi induisti, uno vicino alla stazione dei treni “Sentral” e l’altro nel quartiere cinese. Sono molto diversi da quelli che avevamo visto fin’ora, molto colorati e belli, ti mettono allegria.
Tutta le zone di Kuala Lumpur sono molto ben comunicate tra loro tramite treni, metro o monorail (è la seconda volta che vediamo il monorail, la prima fu a Sydney vi ricordate?). Ci sorprese vedere che nel treno c’erano alcuni vagoni riservati alle donne. Avevamo già visto qualche cosa di simile a Giacarta dove la parte davanti degli autobus è riservata alle donne. Asad ci aveva spiegato che le donne soffrivano molestie (venivano toccate) dagli uomini e questa è una precauzione.
Ovviamente non poteva mancare la visita alle famosi torri gemelle Petronas; ci siamo stati due volte, una volta la mattina del secondo giorno e l’altra il terzo giorno per vedere il tramonto e le luci. Ci sono piaciute molto, i grattacieli più belli che abbiamo mai visto, un connubio di forme rotonde e quadrate! Si può salire in cima alle torri, cosa che fino a poco fa era gratis, adesso siccome hanno aperto al pubblico anche il piano 80 e rotti si paga 80 ringits (20 eur), ovviamente noi non ci siamo andati.
Passeggiando per il parco sopratutto la domenica pomeriggio abbiamo visto molte ragazze coperte completamente con il vestito nero ed il burka. Fa una po’ di impressione vederle nel parco con l’iphone o che sono al parco giochi con i bambini o che passeggiano con le amiche senza vedersi la faccia, è una sensazione strana.
Per rinfrescarci un po’ (fa un caldo bestiale) di tanto in tanto entravamo in qualche centro commerciale, che qui normalmente è di 6-7 piani. Abbiamo fatto una passeggiata nella strada Bukit Bintang, la più commerciale della città, ma questo non è molto diverso dall’Europa.
Non potevamo andarcene da Kuala Lumpur senza essere passati a vedere la Batu Caves che sono delle grotte in una montagna nelle quali ci sono dei templi. L’enorme scalinata e la scultura del dio Murugan all’entrata sono maestuose.
Qui si conclude, per il momento, la nostra visita in Malesia ci ritorneremo nella seconda parte del nostro viaggio.
WYW
Non ci posso credere?? I sedili che ti fanno i massaggi!!!! questa si che è una grande invenzione!
Dalle foto Kuala Lumpur sembra una città molto viva! tante gente e tanto movimento.
Non conoscevo l’esistenza delle Batu Caves, sembrano splendide.
Mentre voi rosolate al sole, nel Nord Italia incomincia a calare il gelo!!