Dopo aver trascorso alcuni giorni al fresco, ritorniamo al caldo. Da Cameron Highlands ci spostiamo a Kuala Tembeling con un minivan per prendere la barca per la selva tropicale Taman Negara. La barca era comoda e le due ore e rotte di viaggio passarono in fretta. Anche qui come in Laos c’è chi vive sulle sponde del fiume; abbiamo visto bambini giocare nell’acqua, ma a differenza del Laos c’è molta meno gente. Malesia è un paese molto più ricco.
Il nostro campo base per esplorare la selva tropicale è stato il paesetto di Kuala Tahan che si trova sulle sponde del fiume nel lato opposto alla foresta. Per entrare nel parco del Taman Negara che significa parco nazionale, abbiamo visto che i malesi non hanno molta fantasia, si deve attraversare il fiume con una barchetta che costa un ringitt per tragitto a persona. La selva tropicale Taman Negara con i suoi 130 milioni di anni è la più antica del mondo. Ovviamente ci sono molte agenzie che offrono tour di ogni tipo nella selva; diciamo che con una cartina dei sentieri che si può chiedere all’ufficio della guardia forestale e considerando che sono bene indicati non c’è bisogno di comprare nessun tour a meno che non si vogliano fare camminate di diversi giorni.
Il primo giorno abbiamo fatto un trekking circolare che durò 6 ore, siamo andati con tutta calma fotografando animali, farfalle, fiori de alberi se si vuole lo si può fare in meno tempo. La prima parte del trekking è su piattaforme che ti portano fino alla Canopy Walk, una serie di ponti sospesi di circa 1 km da cui si vede la foresta da un altro punto di vista.
Le passerelle continuano fino al Bukit Teresek, un punto panoramico sulla cima di una montagna. Fino a qui abbiamo incontrato molti turisti locali che con una guida passeggiavano nel parco.
Da questo punto in poi scompare la passerella ed il cammino si converte in un normale sentiero; ovviamente anche i turisti scompaiono. Rimanenno quasi tutto il resto del tempo soli nella giungla. L’umidità è altissima e si suda tantissimo. Grazie alla pioggia della notte anteriore oltre a lottare contro le zanzare abbiamo dovuto lottare anche contro le sanguisughe. Lo sapevamo prima di entrare nella foresta e ci eravamo preparati con i pantaloni dentro i calzini, poi controllandoci spesso siamo riusciti ad evitare che le sanguisughe si agganciassero alla pelle. Per qualche strano motivo tutti gli insetti parenti di dracula, preferiscono Rachele che stravinse con 6 sanguisughe contro 1 di Gábor.
Passeggiare nel bosco tropicale denso, ascoltare il rumore degli animali primo fra tutti il canto di moltissimi uccelli, ci ha fatto ricordare Ilha Grande, Manaus e Santarem, bellissime sensazioni ed una pace assoluta!!
Ci siamo divertiti a rincorrere le farfalle alcune delle quali erano enormi, uno scoiattolo gigante e molti uccelli tra i quali un picchio. Abbiamo dovuto passare vari punti in cui c’era moltissimo fango ed alcuni alberi caduti nel sentiero. Nel parco ci sono vari nascondigli (casette) dove si può dormire ascoltando i suoni della natura. Noi ci siamo fermati al Bumbun Tabing il tempo di rilassarci e mangiare qualche cosa nella pace della giungla.
Il secondo giorno, ce la siamo presi comoda, abbiamo fatto un photowalk passeggiando nel parco senza molti sforzi. Non c’era quasi nessuno nelle passerelle ed abbiamo visto due cinghiali, molti uccelli tra cui una mamma che covava le uova, scimmie, molti insetti e un sacco di farfalle.
La sera cenavamo sempre da una signora che faceva un riso di cocco buonissimo e del pollo fritto. Nel nostro alloggio in Tahan Guest House siamo stati molto bene con la proprietaria molto simpatica l’unico “problemilla” era la moschea giusto al lato il cui muezzin ogni mattina si preoccupava che non dormissimo troppo, all’alba iniziava a cantare. In realtá svegliava solo Rachele perché Gábor continuava a dormire beatamente.
Siamo arrivati senza sapere cosa aspettarci da questo luogo de alla fine è stata una grata sorpresa, è un luogo piacevole dove ci piacerebbe ritornare per fare un trekking di vari giorni.
Adesso ritorniamo al mare che a Rachele già manca!!!
Valentina
Ciao, sono appena tornata dal Teman Negara e ho letto con piacere l’articolo, ma volevo segnalare un errore che sarebbe giusto correggere per dare le corrette informazioni ai lettori: la foresta ha 130 MILIONI di anni, non 140 anni 🙂
Un saluto
Valentina
Rachele & Gábor
Ciao Valentina, grazie per segnalarci questo errore. Abbiamo giá provveduto a correggerlo.
Avevamo fatto la foresta piú giovane di qualche milione d’anno.
Un aaluto a te!
Rachele e Gábor