Dopo esserci riposati un pomeriggio intero de avere cenato degli gnocchi fatti a mano in un ristorante di Nyaungshwe, il giorno successivo siamo andati con Caroline a fare un giro in bicicletta per esplorare la zona.
Dopo una buona e ricca colazione abbiamo iniziato a pedalare in direzione Ming Thauk. La strada costeggia molti campi di canna da zucchero dove delle donne stavano facendo la raccolta e tagliando le canne una ad una a mano. Ci è passato davanti anche un serpente enorme che ci ha fatto un po’ di impressione. A Ming Thauk c’è un mercato molto bello dove i venditori, che vivono nei vari villaggi di palafitte situate attorno al lago Inle, arrivano e se ne vanno in barca. Nemmeno farlo apposta siamo arrivati nel momento migliore, quando se ne stavano per andare così abbiamo potuto assistere alla sfilata di persone caricare le loro barchette; un momento molto colorato e particolare.
Vicino al punto di carico delle barche su dei dei campi di riso alcuni bambini stavano giocando con il fango. Ci siamo avvicinati e gli abbiamo regalato dei braccialetti. Il bambino più piccolo era il più carino e simpatico.
Dopo una pausa all’ombra ed avere parlato con un signore e la sua bambina ci siamo diretti ad un altro lato di Ming Thauk dove c’è un ponte di legno lungo 400 metri che conduce ad un villaggio di palafitte. Il ponte è davvero bello, ogni tanto ci sono delle tettoie con delle panchine in cui ci si può sedere ad osservare il paesaggio e riposare all’ombra.
In questa zona i barcaioli hanno una maniera tutta loro di remare, e lo fanno con un piede, esatto con un piede. Questa forma di remare è usata sopratutto dai pescatori che hanno la necessità di usare una mano per tenere la rete e remano con l’altra e con il piede. Vicino al ponte passano molte barchette e quasi tutti remano alzando una gamba.
Abbiamo contrattato una barchetta per fare un giro per il villaggio di palafitte così abbiamo potuto vedere da vicino gli orti galleggianti, le persone che ci salutavano dalle case di palafitte, come costruiscono nuove palafitte de ovviamente dei bimbi giocare nell’acqua.
Terminammo la visita del villaggio in un piccolo ristorante anch’esso in una palafitta, e per casualità abbiamo ritrovato alcuni compagni del trekking. Nella strada del ritorno ci siamo fermati ad osservare ancora una volta le donne che tagliavano la canna da zucchero de altre che asfaltavano (qui asfaltare è un lavoro da donne). Non andarcene dal Lago Inle senza vedere il magnifico tramonto dall’alto di una collina piena di vigneti.
Per salutare degnamente Caroline con la quale abbiamo trascorso delle giornate molto piacevoli siamo andati a mangiare una pizza (ultimamente stiamo cedendo un po’ troppo ai cibi occidentali). Caroline speriamo di vederti presto!!!! Prossima fermata Hispaw!
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