Gli ultimi sei giorni li abbiamo trascorsi a Jogyakarta considerata come la capitale culturale dell’isola di Java. E’ una città con molti monumenti, musei e vita nelle strade. E’ anche la città più turistica di tutta l’isola perché combina la modernità di una grande città e la tranquillità a di una città non enorme come la capitale. Vicino a Jogyakarta chiamata anche Jogya si trovano i due templi più importanti di tutta l’isola di Java.
Noi siamo arrivati in treno da Solo, nel tragitto abbiamo conosciuto uno studente universitario patito del Barça e molto curioso del viaggio che stiamo facendo, ci ha chiesto di tutto ed alla fine ha concluso che vuole risparmiare dei soldi per poter venire in Europa un giorno. Per noi oggigiorno non è nulla di straordinario venire da queste parti ma per loro è una cosa straordinaria poter venire in Europa. Ed anche se a molti non interessa, sempre molti più giovani sono attratti dal nostro vecchio continente. Vicino alla stazione di treni di Jogya si trova il quartiere di Sosrowiajan dove c’è molta offerta di alloggiamento. Gira e rigira per i vari gang alla fine abbiamo deciso di rimanere nel gang II all’hotel Andrea. Andrea è un signore svizzero molto simpatico giramondo come noi che vent’anni fa decise di rimanere qui ed oggi ha una famiglia. Non fatevi spaventare dal nome hotel alla fine è economico come gli altri, noi lo abbiamo scelto perché era pulito e Rachele stava abbastanza male con l’otite ed aveva bisogno di riposare.
Jogya ci è piaciuta molto, abbiamo passeggiato varie volte per la strada Malioboro Street, dove da un lato ci sono banchetti che preparano da magiare e dall’altro si trovano i venditori di souvenir e vestiti batik. Il batik è un’arte tipicamente indonesiana e consiste nel dipingere a mano tessuti per vestiti ed altre cose. Ovviamente tutto ciò che si vende qui è batik fatto in fabbrica ma è lo stesso carino. L’edificio più importante della città è il Palazzo del Sultano, non è male ma nemmeno imprescindibile.
Tra otite e un po’ di pigrizia abbiamo approfittato per approfondire la conoscenza della cultura indonesiana attraverso la sua cucina. In questi giorni abbiamo provato piatti nuovi e grazie alla dritta di Andrea dell’hotel abbiamo trovato un posto di Martabak buonissimo, e per nulla turistico. Il martabak è tipo una torta salata fritta con ripieno, buonissima!!! Normalmente nello stesso posto dove fanno il martabak fanno anche il Terang Bulan che è un dolce fatto al momento che può essere ripieno di cioccolato ed altre cose. Inutile dire che abbiamo provato anche questo. Ci siamo messi un bel po’ di calorie in corpo ma ne è valsa la pena!!!! Ci è piaciuto tanto che il giorno successivo siamo tornati di nuovo!
Una giornata l’abbiamo dedicata ai templi, ed in groppa ad uno scooter siamo partiti la mattina presto per evitare il traffico ed arrivare a Borodubur prima che ci fosse la ressa di turisti. A Borodubur si trova il tempio buddista più grande del mondo. L’idea di arrivare presto è stata buona e giusta, non abbiamo trovato quasi nessuno nella strada ed abbiamo potuto goderci il tempio con pochissimi altri turisti. Anche se il biglietto è un salasso, vale la pena vederlo è enorme. Il tempio è ubicato nel mezzo del verde circondato da colline, boschi e campi, veramente suggestivo.
Dato che ci trovavamo da quelle parti siamo andati a vedere i villaggi li vicino e siamo riusciti a vedere il tempio dall’alto di una collina. Rientrati a Jogya ci siamo diretti nel vicino tempio di Prambanan. Anche qui l’entrata è un salasso ed abbiamo preferito vedere il tempio da fuori. Anche questa volta ci siamo addentrati nei villaggi ed abbiamo scovato una collina dalla quale si poteva vedere il complesso del tempio. Il rientro a Jogya non è stata un’impresa facile, c’era un traffico incredibile ed ancora alcune regole di circolazione non le capiamo.
A Jogya come a Solo la gente è molto gentile e tutti ti salutano e si divertono a farsi fare foto con te sopratutto con Rachele che nonostante avesse un aspetto non molto bello, dato il dolore alle orecchie, riscuoteva lo stesso un discreto successo. Siamo stati cinque notti in questa magnifica città, semplicemente godendoci la tranquillità e l’andirivieni del nostro Gat e della terrazza del nostro hotel.
WYW
I templi sono splendidi! Peccato che abbiamo dei prezzi così alti. Non invogliano di certo la gente ad andarci.
In ogni caso vale la pena pagare per un posto del genere. “Forse è sulla base di questo pensiero che tengono alti i prezzi”.
Bellissimo ragazzi, è un piacere seguirvi nel vostro viaggio.
Rachele & Gábor
Grazie WYW, ci fa piacere che ci segui, anche noi stiamo seguendo il tuo blog nel tempo libero.
Se uno viene in vacanza è normale che sia disposto a pagare quelle cifre, siamo noi backpackers con budget ridotto che abbiamo qualche problema in piú. Prima o poi ritorneremo con qualche soldino in piú!