Dopo aver trascorso parecchie ore all’aeroporto di Santarém, alle 2 del mattino siamo arrivati a Manaus dove Adenir, la nostra guida, ci aspettava. Fin da subito Adenir ci è sembrato una brava persona, allegra e molto gentile e sapevamo che avremo trascorso dei bei giorni in sua compagnia. Per arrivare alla comunità nella quale saremo rimasti per alcuni giorni, bisogna fare un tragitto in barca ed a quell’ora del mattino non era possibile così Adenir ci ha accompagnato in un hotel economico a Manaus nel quale abbiamo passato la notte.
Il giorno successivo verso l’una del pomeriggio iniziò la nostra avventura. Adenir venne a prenderci accompagnato dal piccolo John, il suo bimbo di 4 anni, con loro siamo andati a vedere il mercato delle banane, c’era tutto un padiglione pieno zeppo di banane, non avevamo mai visto tante banane tutte assieme!!!! Poi siamo andati al porto dove ci aspettavano Fátima, la moglie di Adenir e sua suocera. Tutti assieme siamo andati al mercato a fare la spesa per i giorni successivi. Adenir, detto Cobra è una guida con molta esperienza nella zona, e dopo aver lavorato molti anni per agenzie di viaggio ed hotel si è reso conto che vicino alla tribù dove è nato e cresciuto si possono vedere più animali e vegetazione che in altri punti dell’Amazzonia. Adenir è cresciuto in una comunità che si chiama Mirituba, non molto lontano da Manaus ma si, molto lontano dal turismo di massa. Quattro anni fa Adenir, con il permesso della comunità, costruì un posto molto tranquillo e bello vicino alla comunità di Mirituba, nella parte opposta della collina, di fronte ad un lago. In totale sono 6 casette piccoline, in ciascuna c’è giusto lo spazio per mettere 2 amache e le valigie. C’è poi una costruzione più grande nella quale c’è la cucina e la sala da pranzo e che serve come area comune. Dalla doccia esce acqua del lago e per il momento non c’è elettricità così di notte bisogna accendere le candele; cosa che a noi è piaciuta molto.
Dopo aver comprato tutti i viveri per sopravvivere a Mirituba siamo saliti nella barca del fratello di Adenir e ci siamo diretti nel meraviglioso luogo dove abbiamo trascorso le successive tre notti. Siamo arrivati che era già un po’ tardi la sera, abbiamo giocato un po’ con John, abbiamo cenato e come bravi bambini siamo andati a nanna presto.
Il giorno successivo Fátima e sua mamma ci hanno preparato una fantastica colazione con banane fritte, caffè latte e papaya fresca che avevano appena raccolto dall’albero (la papaya più buona della nostra vita!!!); facemmo una buona colazione prima di iniziare l’escursione per la selva. Con Adenir, John e David (un’altro figlio di Adenir) sopra una barca piccolina a motore abbiamo esplorato la selva inondata. La mattina siamo andati nella parte del fiume Río Negro, in questa parte ci sono meno animali rispetto alla parte del fiume Amazzonia, ma abbiamo visto lo stesso molti tipi di volatili differenti, tutti molto belli. Sul fiume Río Negro si affacciano tutte le case della comunità molte delle quali sono attualmente allagate a causa della grande quantità di pioggia che c’è stata quest’anno. Rientrando alla base per la parte del fiume Amazzonia abbiamo visto varie scimmie tra le quali delle scimmie notturne che non sono facili da vedere perché di giorno dormono dentro un albero. Abbiamo anche degustato un tipo di frutta che cresce nella giungla che per fuori assomiglia ad un limone e dentro ha un osso molto grande; era molto buona anche se un poco acida ma è ricca di vitamina C. A mezzogiorno Fátima e sua mamma ci prepararono un ricco pranzo con pollo, riso, pasta e fagioli. Dopo una pennichella nelle nostra fantastiche amache siamo usciti di nuovo con la barca per vedere la selva inondata dalla parte del fiume Amazzonia.
Ci siamo allontanati abbastanza da Mirituba entrando nella selva profonda; in questa parte ci sono un sacco di volatili differenti e non è raro vedere i bradipi negli alberi mangiando foglie.
Abbiamo visto tante scimmie ed abbiamo avuto la fortuna di vedere un bradipo da vicino. I figli più grandi di Adenir, Dave e Boy si sono arrampicati nell’albero, hanno preso il bradipo e lo hanno portato nella barca. Non è un compito molto facile perché anche se il bradipo non è per nulla cattivo ha delle unghie molto lunghe ed affilate che fanno abbastanza male. I ragazzi però ci riuscirono e ci portarono il bradipo in barca così abbiamo potuto accarezzare il bradipo che ha un pelo molto grosso, delle unghie lunghe ed affilate ed un musetto super carino, sempre sorridente!!!! Poi i ragazzi lo riposero nell’albero ed abbiamo aspettato perché salisse di nuovo sulla cima con la sua lentezza incredibile. E’ stata un’emozione enorme vederlo da vicino e potere toccarlo!!!!! Prima di terminare l’escursione siamo andati a casa di un pescatore e della sua famiglia che hanno come animale domestico una anaconda abbastanza grande. Avremmo potuto mettercela nel collo ma il coraggio ci è mancato, ci siamo limitati a toccarla, la sua pelle è abbastanza viscida buff!!!!
Quel pomeriggio, il cielo aveva dei colori incredibili sia prima che dopo il tramonto e ci fermammo un po’ per goderci lo spettacolo, l’Amazzonia è un posto veramente speciale!!!
Rientrammo per cenare, ma la giornata di escursione non era ancora finita, dopo cena e quando già era buio siamo andati a caccia di caimani anche se per noi rimarranno sempre “jacarés” come li chiamava il piccolo John. E’ molto difficile vedere un caimano durante il giorno perché vive vicino all’erba e si mimetizza bene, durante la notte però i suoi occhi riflettono la luce delle lanterne e si vedono di un colore rosso. Adenir ha molta esperienza in questo campo e per noi prese dall’acqua quattro caimani che abbiamo visto da vicino. Erano di differenti misure, il primo era piccolino e lo abbiamo potuto prendere in mano gli altri ci siamo limitati a toccarli prima di rimetterli nell’acqua. L’ultimo, il più grande era di circa un metro e questo già ti poteva staccare le dita. Fu una sorpresa scoprire che la pelle dei caimani non è dura, pensavamo che fosse come una corazza invece no, è abbastanza grossa ma non dura e l’unica parte nella quale la pelle è più dura è la coda. Quella notte dormimmo bene e felici nelle nostre amache perfettamente protette con zanzariera ascoltando i suoni della natura.
Il giorno successivo ancora una volta siamo stati svegliati da mille cinguettii differenti, ce n’era uno che faceva la stessa musica di una sveglia; e non sono matta non era una sveglia. Dopo aver fatto colazione con altre prelibatezze preparate da Fatima siamo con Adenir e sua nipote, in una canoa, abbiamo attraversato il fiume rio Negro e siamo andati a fare una camminata nella giungla. Camminando abbiamo seguito attentamente i passi di Adenir che ci apriva il cammino. Qui fu più difficile camminare nella giungla rispetto a Santarém perché ci sono molte più foglie e piante nella terra. Adenir ci fece vedere e ci spiegò l’utilità di molte piante. Per noi, il Cobra, con una maestria assoluta, ha svegliato e fatto uscire dalla tana (anche se solo per alcuni secondi) delle tarantole enormi. Ce ne era una enorme e ci ha dato un po’ i brividi pensare a ciò che succede se questi animali ti mordono.
Abbiamo visto anche le formiche giganti che quando si muovono fanno un rumore abbastanza forte e sono molto rispettate dai nativi perché se ti pungono a parte del dolore ti causano anche febbre. Adenir prima di diventare una guida lavorava con la sua famiglia e faceva oggetti di artigianato che poi vendevano ai negozi di souvenir (la sua famiglia ancora lavora così) e, nonostante siano molti anni che non fa più questo lavoro non si è dimenticato come si fanno alcuni tipi di oggetti. In quattro e quattr’otto ci fece un ventaglio con una rama di una palma.
A mezzogiorno abbiamo mangiato un pesce appena pescato dal fiume Amazzonia ed il pomeriggio siamo andati di nuovo in canoa a scoprire l’area più vicina alla tribù. Prima di riprendere la canoa Gábor fece due tiri a pallone con i ragazzi nel cortile della scuola. Questa volta, grazie alla piccola imbarcazione, ci siamo addentrati ancora di più nella foresta inondata fitta di vegetazione. Molte volte dovevamo spostare le piante con le mani per evitare che ci venissero in faccia. Tanto qui come a Santarém, ci è piaciuto moltissimo questo ambiente. Andare per il bosco inondato in una canoa a remi nella tranquillità assoluta del bosco e dei suoi abitanti ed ascoltare i suoni della natura è qualche cosa di magico!!!!!
Quel pomeriggio a parte di vari volatili, abbiamo visto anche delle scimmie molto grandi (quelle che fanno tutto quel baccano) e per concludere la giornata in bellezza abbiamo visto anche un tucano vero che sembrava quasi ci volesse salutare prima della partenza.
L’ultimo giorno lo abbiamo trascorso rilassandoci in questo magnifico posto e parlando con Adenir. Siamo stati nella casa del cugino di Adenir per caricare le batterie della macchina fotografica e del computer, sempre scortati da John che ci accompagnava ovunque. John è un bambino molto allegro e socievole e gli piaceva stare con noi. Abbiamo visto i bambini della scuola pranzare e dopo pranzo ci siamo preparati per rientrare a Manaus. Abbiamo salutato Dave e gli altri componenti della famiglia che vivono nella tribù e con Adenir, Fátima su madre ed il piccolo John ci siamo diretti in barca a Manaus.
A mano a mano che Mirituba e la foresta inondata si allontanavano, provavamo una certa tristezza per lasciare questo posto dove siamo stati molto bene nella natura con Adenir e la sua fantastica famiglia. Abbiamo salutato Adenir & Co. con la speranza di rivederli un giorno e siamo andati all’aeroporto dove abbiamo dovuto aspettare molte ore prima di prendere il volo per Lima con scalo a Panamá.
Il nostro soggiorno di sei settimane in Brasile è finito. Abbiamo potuto vedere solo una piccola parte di questo paese enorme che ha delle bellezze naturali incredibili ed una varietà di paesaggi indimenticabili. In generale (ad esclusione delle persone conosciute un po’più profondamente) le persone incontrate nella strada che più ci sono piaciute, sono state le persone conosciute nell’Amazzonia profonda, che sono persone molto semplici e con un grande cuore. Un giorno sicuramente torneremo in questo paese per visitare alcuni posti che volevano, ma non abbiamo potuto visitare per mancanza di tempo (il Pantanal per primo) ed anche per vedere alcuni amici che abbiamo conosciuto per il cammino. Ciao Ciao Brasile!!!!!! Perú ci aspetta!!!!
Lascia un commento: