Potosí è una città ancora più piccola di Sucre però come Sucre è una città molto piacevole e carina. Potosí secondo la guida è la città più alta del mondo, si trova a 4066 metri sopra il livello del mare. I viaggiatori normalmente vengono qui per vedere le mine di argento e zinco che si trovano nell’impressionante montagna che fa da sfondo alla città.
Siamo arrivati di domenica e la domenica i minatori non lavorano però le mine si possono visitare lo stesso. Sembrava che il giorno successivo, lunedì, i minatori avrebbero bloccato la strada in direzione Uyuni e noi non saremo potuti uscire dalla città. A questo punto non sapevamo se andare e vedere la mina senza minatori o, dato che sembrava che stessimo bloccati qui fino a martedì, andare a vedere la mina il lunedì. Alla fine abbiamo deciso di andare a mangiare alla fiera domenicale e poi vedere. Anche qui abbiamo mangiato specialità tipiche del paese; mondongo che è carne di maiale con un sugo che assomiglia molto a quello del goulash e un aji di carne che è carne con un sugo di peperoni.
Nel frattempo abbiamo deciso di andare a vedere la mina, non si sa mai che i minatori cambino idea e non blocchino più le strade…..
Visitare la mina è stata un’esperienza incredibile, non c’erano minatori, ma la mina aveva il suo fascino ugualmente. Siamo rimasti dentro la mina due orette e mezza, noi e Freddy, il nostro guida, nessun altro c’era un silenzio totale lì sotto. Abbiamo fatto visita la Tío (il protettore dei minatori), gli abbiamo portato sigarette (sempre bisogna portare un regalo al Tío) ed abbiamo continuato la nostra visita.
Alla fine siamo scesi fino al livello 8 che si trova a 120 metri sotto il corridoio principale, lì sotto faceva abbastanza caldo. Per scendere ai vari livelli si usano delle scale di legno fatte dai minatori, bisogna stare abbastanza attenti a scendere ma poco a poco lo si fa.
Freddy ci ha spiegato molte cose sui minatori, lui lavorava nella mina e conosce bene la vita dei minatori. I minatori masticano coca per non sentire la fame de avere più energia, bevono alcool puro perché non gli provoca male stare il giorno successivo, non mangiano mai dentro la mina perché porta male, mangiano la mattina presto prima di entrare a lavorare e quando arrivano a casa la sera. Abbiamo visto come si estraggono i minerali e Freddy ci ha spiegato come i minatori sono organizzati.
Non andremmo a lavorare li sotto per nulla al mondo ma abbiamo imparato ad avere un grande rispetto per queste persone che passano la loro vita lavorando in mezzo alla polvere e per pochi soldi. Noi li sotto non abbiamo avuto nessun problema di respirazione e nemmeno di claustrofobia, l’unica cosa che abbiamo notato è che si perde la nozione del tempo, siccome è tutto buio e l’unica luce che c’è è quella delle torce che hai nel casco, non sai mai che ora è. Alla fine è stata un’esperienza fantastica, ci è piaciuta molto!!!!!
Il giorno successivo siamo andati a prenotare il tour della salina di Uyuni sempre con l’agenzia di Freddy, abbiamo fatto una passeggiata per la città e ci siamo diretti a Uyuni.
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