Scritto da Gabor Kovacs
Dopo oltre due decenni vissuti in Catalunya, molte delle sue tradizioni fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. Alcune ci hanno sorpreso all’inizio, altre le abbiamo scoperte col tempo, ma tutte hanno qualcosa in comune: riflettono l’identità, la storia e il carattere di questo territorio.
In questo post vogliamo parlarti di alcune delle feste e usanze più rappresentative della Catalogna, che non solo aggiungono colore alla vita locale, ma possono anche essere un motivo in più per organizzare il tuo viaggio in determinati periodi dell’anno. Perché sì, al di là dell’architettura modernista o delle calette della Costa Brava, la Catalogna si vive anche attraverso le sue celebrazioni.
Dai pranzi tra amici in pieno inverno alle notti di fuoco e libri in primavera, qui ti raccontiamo come si celebrano alcune delle tradizioni più amate da queste parti, molte delle quali abbiamo avuto la fortuna di vivere in prima persona.
Catalogna ed il rituale della “calçotada”
In Catalogna si congeda l’inverno in maniera originale: con una calçotada.
I calçots sono cipolle tenere, bianche e dolci, simili ai porri, coltivate in modo speciale per ottenere la forma e il sapore perfetti per questo piatto.

La preparazione dei calçots è un rituale: si accende il fuoco e si cerca di mantenerlo sempre vivo. I calçots, con terra e radici, si sistemano sulla griglia fino a riempirla completamente.
Si cuociono girandoli 2-3 volte finché sono pronti. Man mano che cuociono, vengono avvolti in carta da giornale per mantenerli caldi fino alla fine della cottura. Chi cucina spesso accompagna il lavoro con qualche bicchiere di vino.
Mentre si gustano i calçots, sulla brace si cucina anche la carne come in una grigliata tradizionale.
La calçotada è un’esperienza: i calçots si mangiano con le mani e la parte esterna bruciata ti sporcherà inevitabilmente, rendendo il pranzo ancora più divertente.
Se la preparazione dei calçots è un rituale, il modo di mangiarli lo è altrettanto. Si toglie la pelle inferiore, si immergono nella salsa speciale per calçots e si mangiano. Si accompagnano con vino servito in un porrón, una caraffa con beccuccio particolare: versare il vino senza bagnarsi è quasi impossibile, quindi ci si sporcherà sicuramente.
Alcuni preferiscono fare la calçotada all’aperto, altri in ristorante; nei locali, a volte, vengono forniti bavagli per limitare i danni. In entrambi i casi, la calçotada è sempre molto divertente.
Alla fine sarai sporco come un bambino che mangia da solo, ma l’esperienza sarà stata unica e divertente.
La festa di San Giorgio (Sant Jordi) a Barcellona
Il 23 aprile si celebra San Giorgio (Sant Jordi), una delle feste più importanti a Barcellona e in Catalogna. È un giorno così particolare che, pur essendo festivo, si lavora normalmente.
La leggenda di San Giorgio (Sant Jordi)
La leggenda di San Giorgio, conosciuta in tutto il mondo, racconta che in una città (diversa a seconda del paese) c’era un drago che attaccava il regno. Gli abitanti, per tenerlo lontano, decisero di offrirgli ogni giorno due pecore. Quando le pecore iniziarono a scarseggiare, decisero di offrire una pecora e una persona scelta a sorte. La sorte scelse la principessa del regno. Mentre la principessa si dirigeva verso il suo destino, apparve il cavaliere Giorgio che uccise il drago e la salvò. Nella versione catalana, si dice che dal sangue del drago nacque una rosa rossa, simbolo di questo giorno.
Cosa si festeggia nel giorno di San Giorgio (Sant Jordi)
In Catalogna, San Giorgio è il patrono degli innamorati. È una sorta di San Valentino alla catalana, molto sentito dalla popolazione. La tradizione vuole che gli innamorati si scambino una rosa rossa e un libro: l’uomo regala alla donna una rosa rossa con una spiga di grano, e lei regala un libro. La rosa rappresenta l’unicità dell’amore, il colore rosso la passione, mentre la spiga di grano simboleggia la fecondità.
San Giorgio a Barcellona
Barcellona si veste a festa nella giornata di Sant Jordi. Ad ogni angolo della città ci sono banchetti che vendono rose e libri. Le strade più frequentate sono la Rambla Catalunya e Las Ramblas. Si organizzano diverse attività culturali, tra cui la più importante è la firma dei libri da parte degli autori.
In questo giorno cultura e romanticismo si incontrano creando un’atmosfera unica per la città.
Festa della Mercé a Barcelona
Come ogni anno, anche quest’anno è arrivata la Mercé!
La festa della Mercé è uno dei momenti più attesi dell’anno dai Barcellonesi. Dal 1637 la Vergine della Mercé è diventata copatrona della città di Barcellona. Il Consiglio dei Cento la proclamò copatrona (assieme a Santa Eulalia) dopo che la Vergine della Mercé aveva liberato la città da una piaga di cavallette. La festa della Mercé dura sei giorni, ricchi di eventi.
Concerti gratuiti
La musica è una delle principali attrazioni della festa. Ci sono concerti sparsi per tutta la città, di diversi generi musicali e con artisti conosciuti, tutti rigorosamente gratuiti.
Festa del fuoco
Il fuoco è un elemento ricorrente nella cultura spagnola, come si vede anche nella festa di San Joan. Durante questi giorni ci sono spettacoli pirotecnici giornalieri in spiaggia: i correfocs, dragoni che sputano fuoco al ritmo dei tamburi.
Lo spettacolo più importante della festa è il piromusical, con fuochi artificiali, musica e fontane, che conclude la manifestazione.
Cultura tradizionale
Sfilata dei Giganti, con statue di cartapesta che rappresentano personaggi storici e importanti della città.
Castellers, i celebri castelli umani.
Spettacolo di luci sulla facciata del comune.
Intrattenimento per bambini
Ogni giorno ci sono attività dedicate ai più piccoli, rendendo la Mercé una festa adatta a tutte le età.
La Mercé unisce cultura, musica e tradizioni popolari in un grande evento cittadino, con momenti di spettacolo e divertimento per tutti.
Tradizioni Natalizie a Barcellona: il Caga Tió ed il Caganer
Le tradizioni natalizie sono molte e variano da paese a paese e da luogo a luogo. Qui vogliamo raccontarti le tradizioni natalizie tipiche della Catalogna.
È quasi Natale: tutte le strade sono addobbate e molti di voi staranno facendo l’albero, il presepe o cercando regali. A Barcellona, però, accade qualcosa di particolare: i catalani in questo periodo comprano il Caga Tió e i Caganers. Nel Natale catalano non può mancare qualcuno che… faccia la cacca!
Il Caga Tió
Il Caga Tió era originariamente un tronco grande che veniva bruciato durante le feste di Natale per dare luce e calore alle case. Con il tempo, la tradizione si è evoluta: oggi è un tronco con occhi e bocca sorridente, con un cappello chiamato Barretina, tipico delle zone rurali della Catalogna. Il Caga Tió si mette davanti alla porta durante l’Avvento. I bambini si prendono cura di lui dando da mangiare frutta e da bere. Più il Tió mangia, più “cagherà”, che è l’obiettivo principale.
La notte del 24 dicembre o il giorno di Natale i bambini cantano una canzone al Tió per farlo “cagare”: più caga, più regali arrivano. Se non caga, i bambini lo colpiscono leggermente con un bastone.
La canzone tradizionale è la seguente:
Caga tió (caga tió)
ametlles i torró (mandorle e torrone)
no caguis arangades (non cagare sardine)
que són massa salades (che sono troppo salate)
caga torrons (caga torrone)
que són més bons (che è più buono)
Caga tió (caga tió)
ametlles i torró (mandorle e torrone)
si no vols cagar (se non vuoi cagare)
et donaré un cop de bastó (ti darò una bastonata)
Il Caganer
La tradizione catalana dei “cagoni” non finisce con il Caga Tió: c’è un altro personaggio che fa la cacca, il Caganer. Tradizionalmente rappresenta un contadino vestito con abiti tipici, accovacciato con il sedere all’aria, nascosto in un angolo del presepe.
Secondo la tradizione, questa figura porta fortuna. Oggi esistono Caganers di calciatori, politici e personaggi famosi, e ogni anno gli artigiani creano nuove versioni.
Sul significato di questo personaggio ci sono diverse interpretazioni: quella più suggestiva è che le feci fertilizzano la terra, simbolo di prosperità e fortuna per l’anno nuovo.
Quali sono le tradizioni natalizie tipiche del tuo paese o del luogo in cui vivi?
Cosa fare e come vivere le tradizioni nel tuo viaggio di Pasqua a Barcellona
La Spagna è un paese cattolico e come tutti i paesi cattolici la Settimana Santa è una festa religiosa molto importante. In tutto il paese ci sono celebrazioni e processioni, sia nelle città grandi che nei paesetti. Se non sai dove andare a Paqua, Barcellona è uno dei luoghi migliori. In questo articolo ti presentiamo la Settimana Santa e le tradizioni Catalane in particolare quelle di Barcellona.
Nonostante a Barcellona la settimana che precede la Pasqua si viva in una maniera un po’ più moderna di altre città della Spagna, come ad esempio Siviglia, le tradizioni cattoliche continuano ad essere una parte importante della cultura della città.
Le feste di Pasqua, sono una buona scusa se non sai dove andare a Pasqua per fare un viaggio e visitare Barcellona in questo periodo pieno di eventi.
Processioni di Pasqua
La settimana santa e di conseguenza le feste di Pasqua iniziano ufficialmente la domenica delle Palme “domingo de Ramos”, la domenica che precede la Pasqua. La tradizione vuole che la madrina regali al suo figlioccio un ramo fatto con delle foglie molto lungo, questo viene benedetto durante la messa e portato in una processione detta “la Burreta” che commemora l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Anticamente questa palma veniva messa sul balcone delle case e veniva lasciata lì fino a carnevale.
La processione della domenica delle Palme è l’apertura delle celebrazioni di Pasqua. Durante tutta la settimana che precede la Pasqua ci sono moltissime processioni tra le più importanti “Nuestra Señora de las Angustias” e “Nuestro Padre Jesús del Gran Poder”.
Il Venerdì Santo si celebrano le processioni “María Santísima de la Esperanza Macarena”. Tutte le processioni a Barcellona passano per il quartiere Gotico e Las Ramblas.
Come dicevamo prima la Pasqua a Barcellona si celebra in un modo più moderno rispetto ad altre parti, per immergerti nella vera Pasqua Spagnola, ti consogliamo di fare un giro a Hospitalet de Llobregat, ci si arriva tranquillamente in metro da barcellona, qui le processioni sono più tradizionali e molto più simili a quelle di Siviglia dato che buona parte della popolazione è di origine andalusa. In questo luogo, il tempo sembra essersi fermato e si possono ancora vedere gli uomini incappucciati che sfilano per le strade come all’epoca dell’inquisizione e la cosa più sorprendente è vedere come trasportano le grandi statue sacre. Delle statue pesantissime che vengono trasportate sulle spalle di alcuni uomini che si trovano sia sotto che ai lati della statua. I più conservatori camminano a piedi nudi.
Piatti tipici di Pasqua
Secondo la religione cattolica il Venerdì Santo non si può mangiare carne così l’alternativa più comune è mangiare pesce ed in particolare il baccalà.
Ma sappiamo che non può esiste festa senza un dolce tipico, e qui la cosa si fa interessante. Per celebrare la fine dell’astinenza, la Domenica di Pasqua in Catalogna si regala la “Mona” di Pasqua che si mangia poi il lunedì di Pasqua. Sono delle vere e proprie opere d’arte di cioccolato che i maestri pasticceri si dilettano a creare. Ce ne sono per tutte le tasche.
Quindi, se non sai dove andare a Pasqua, Barcellona e le sue tradizioni pasquali ti aspettano!
Quali sono le tradizioni Pasquali nella tua città?
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