Scritto da Rachele Cervaro
Fiji è una destinazione che è sinonimo di un paradiso lontano, con spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e un ritmo di vita tranquillo che invita a staccare la spina. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare diverse delle sue isole e vivere esperienze che vanno oltre le classiche cartoline. Dall’alloggio in cabine tradizionali a intere giornate di snorkeling su barriere coralline piene di vita, passando per l’opportunità di incontrare persone locali con una cultura affascinante e aperta. In questo post raccontiamo com’è stato il nostro viaggio alle Fiji, questo meraviglioso angolo del Pacifico del Sud.
Bula Bula, Welcome to Fiji!!!!!!!!!!
Appena scesi dall’aereo abbiamo imparato una nuova parola: “Bula”, che significa ciao e qui alle Fiji si usa in ogni occasione. La città principale dell’isola più grande, la Main Island, è Nadi, dove siamo arrivati da Christchurch. Durante il volo avevamo compilato il modulo d’ingresso nel paese, ma ci siamo dimenticati di chiedere a Diane, la ragazza di CS che ci ospitava, il suo indirizzo, quindi non l’abbiamo inserito. Ai Fijiani non piace quando non sai dove alloggerai. Quando abbiamo detto che ci ospitava un’amica di CS, siamo stati mandati all’ufficio del capo della dogana e abbiamo dovuto spiegare che Diane ci stava aspettando all’entrata; per fortuna un’amica di Diane confermò e ci lasciarono passare. Più tardi abbiamo scoperto che ai Fijiani CS non piace perché il turismo è la loro principale risorsa e sostengono che i turisti dovrebbero alloggiare negli hotel. Una volta hanno persino arrestato un ragazzo che andava a casa di Diane, e il marito di Diane dovette andarlo a recuperare. Alla fine tutto si è risolto. All’uscita dall’aeroporto abbiamo incontrato Amy, un’amica americana che come noi andava a casa di Diane.
Diane è una ragazza irlandese sposata con un uomo di Fiji. La sera stessa gli amici di Diane ci hanno organizzato una cerimonia di benvenuto in stile Fijiano, la Kava Ceremony. Il Kava è una radice che cresce nel mare; la polvere viene mescolata con acqua e, seduti in cerchio, si beve a turno dicendo “Bula” e battendo le mani tre volte. È una tradizione speciale, rilassante e adatta a tutte le età. La cerimonia è stata molto interessante, anche se il sapore del Kava non è dei migliori, ma fa parte dell’esperienza.
Un’amica di Diane ci ha aiutato a organizzare la settimana nelle isole. Invece di comprare il costoso Bula Pass, ci ha consigliato di usare le barche locali. Abbiamo deciso di visitare le isole di Mana, Bounty e Nacula, passando due notti in ciascuna. Vi racconteremo tutto nei prossimi post. Ci vediamo a Mana!
L’isola di Mana alle Figi
L’arcipelago delle Fiji conta più di 300 isole. Le più visitate dai turisti si trovano nei gruppi delle Mamanuca Islands e delle Yasawa Islands. Mana fa parte delle Mamanuca. Insieme ad Amy abbiamo preso la barca per Mana. All’arrivo all’ostello – qui nelle isole ci sono ostelli relativamente economici – siamo stati accolti dallo staff che ha iniziato a gridare Bula ancora prima che scendessimo dalla barca, seguito da Welcome to the paradise. Al Ratu Kini, come segno di benvenuto, ci hanno cantato una canzone e messo un fiore in testa. Dopo aver sistemato la valigia nel dormitorio da 17 persone e riposto gli oggetti di valore nella cassaforte, siamo andati a mangiare. Nelle isole non ci sono supermercati né cucine comuni, solo i ristoranti degli hotel. La scelta migliore è prenotare l’ostello con i pasti inclusi: ti risparmi tempo e soldi, anche se le porzioni sono modeste e Gábor ha dovuto chiedere doppia razione diverse volte. A parte questo, è comodissimo trovare tutto pronto!
Delle isole turistiche, Mana è l’unica dove l’ostello si trova all’interno di un villaggio visitabile liberamente. Passeggiando per il villaggio abbiamo parlato con la gente del posto, visitato la chiesa e la scuola, e giocato con dei bambini che ci correvano incontro. Alla fine, poiché litigavano tra loro per chi doveva fare l’aereo con Rachele, lei ha deciso di giocare al girotondo cantando in italiano. È stato molto divertente, i bambini ridevano tantissimo e ci siamo proprio goduti il momento.
Il resto della giornata lo abbiamo trascorso in spiaggia, abbiamo visto il tramonto alla Sunset Beach e fatto amicizia con Amy, Steph da Londra e Philip dall’Austria. Solo osservare i colori del mare ci rilassava. Nonostante le dimensioni ridotte, l’isola ha un mini aeroporto per elicotteri. Alla sera, in cielo, volavano pipistrelli enormi. Mana si trova molto vicino a Castaway Island, l’isola dove è stato girato il film Castaway con Tom Hanks.
Il giorno successivo siamo andati con Steph a Dream Beach, dove eravamo completamente soli e abbiamo potuto rilassarci e fare snorkeling. Poi siamo tornati alla spiaggia davanti all’ostello, dove nella barriera corallina abbiamo visto i primi pesci delle Fiji. Dopo un po’ di riposo nelle amache, siamo andati a fare il giro dell’isola con un cane che ci ha seguito fino a un punto roccioso; lì non è riuscito a continuare. Pensavamo di averlo perso, ma arrivati su una collina da cui si vedeva il tramonto, eccolo lì, il cane conosce l’isola a memoria.
Con i nostri nuovi amici abbiamo partecipato al Bula Hour, ascoltando canzoni tipiche. La serata è continuata giocando a “Bullshit” e a “Spoons”, il gioco che avevamo imparato a Christchurch.
Domani salutiamo Mana… Bounty Island ci aspetta!
Bounty Island, due giorni in paradiso
Bounty Island è un’isola piccolina del gruppo delle Mamanuca, percorribile in circa mezz’ora. C’è solo un resort abbastanza costoso che occupa una minima parte dell’isola. Avevamo deciso di fermarci qui solo perché la barca per le isole del gruppo Yasawa, il nostro prossimo obiettivo, passa da Bounty. Fortunatamente abbiamo deciso di fermarci!
Bounty è quello che tutti chiamerebbero il paradiso: spiagge di sabbia bianca, mare cristallino e una barriera corallina incredibile. Gli operatori del diving si prendono cura dei coralli in modo così scrupoloso che durante la bassa marea non è permesso entrare in acqua per proteggerli.
Tutto è andato a meraviglia: il cibo è a buffet senza limiti, l’attrezzatura per lo snorkeling è inclusa e l’ambiente è molto rilassante. A Bounty abbiamo fatto il miglior snorkeling della nostra vita. La varietà di coralli e pesci coloratissimi era incredibile, sembrava di nuotare dentro un cartone animato della Walt Disney. La prima volta siamo stati in acqua un’ora e mezza, la seconda un’ora; il personale del resort ha dovuto richiamarci per il pranzo. Qui il tempo sembra fermarsi: esistono solo i coralli gialli, bianchi, azzurri, le stelle marine e l’infinita varietà di pesci. Il resto della giornata l’abbiamo trascorso rilassandoci in spiaggia e scrivendo questo post, con davanti il mare di un azzurro indimenticabile.
Al Bounty resort abbiamo conosciuto Audrey e Anace, due ragazzi francesi che vivono a Sydney. Con loro abbiamo trascorso le serate giocando a ping pong e a biliardo. Dopo due giorni alle Fiji, domani ci spostiamo a Nacula, l’ultima isola del nostro itinerario. Alla fine Bounty, inizialmente solo uno scalo tecnico, si è rivelato meraviglioso.
Nacula e la Blue Lagoon
Nacula è l’isola più a nord del gruppo delle Yasawa. Avevamo deciso di venire fino a qui perché qui si trova la famosa Laguna Blu si si, proprio quella del film; naturalmente Rachele non se la poteva perdere!!!
Come sempre all’arrivo al ostello, nel Nabua Lodge ci hanno ricevuto cantando, abbiamo avuto molta fortuna perché avevamo prenotato una stanza con piú letti e ci hanno dato una stanza privata; che bello e che stanza!!!! Era una capanna di legno con il tetto di foglie di palma e con una finestra che dava al mare azzurro.
La spiaggia del Nabua Lodge non è nulla di speciale, la barriera corallina che si trova qui è praticamente morta, meno male che abbiamo deciso di prenotare l’escursione di un giorno intero alla Blue Lagoon. Abbiamo trascorso la giornata con Solly e Carolina una coppia di Brasiliani; ci siamo divertiti molto tutti e quattro. Al Nabua Lodge abbiamo conosciuto anche Nicki, una ragazza Neozelandese che vive a Melbourne, vedremo se ci troveremo in Australia.
La Laguna Blu è una spiaggia molto grande ed il colore dell’acqua è di un azzurro chiaro che non si vede tutti i giorni, è esattamente lo stesso colore del mare del film. In tutta la spiaggia eravamo praticamente soli, siamo rimasti tutto il giorno godendoci la spiaggia, il mare, guardando i pesci che arrivavano fino al bagnasciuga e facendo snorkelling nella barriera corallina.
Nonostante la barriera corallina non è più come ai tempi del film (una buona parte è morta) ci sono lo stesso dei punti dove il corallo è abbastanza intatto. Per la prima volta abbiamo visto dei pesci come Nemo, e non solo uno bensí una famiglia di nemo con mamma, papà e i bambini; siamo stati moltissimo tempo li ad osservarli erano bellissimi. Quel giorno abbiamo fatto snorkelling 3-4 volte e tutte le volte che andavamo in acqua passavamo a salutare la famiglia di nemo che si trova in una roccia determinata, siamo diventati matti con loro; ti danno tanta soddisfazione perché ti guardano negli occhi; fortissimo!!! Il snorkelling non era bello come quello a Bounty ma i nemo hanno compensato il tutto.
Vicino al resort c’è una collina dalla quale tutte le sere andavamo a vedere il tramonto su questo splendido mare.
L’ultima notte al Nabua Lodge, dato che era sabato, hanno fatto uno spettacolo con tanto di ballerini e persone che suonavano strumenti tipici. E’ stato molto divertente, si vedeva che le ragazze del villaggio non avevano preparato molto la coreografia. Dopo lo spettacolo fecero provare il Kava a chi voleva, noi abbiamo declinato l’offerta perché sapevamo già che al rientro a Nadi il giorno successivo ci sarebbe toccato un’altra volta. Se passate di qui vi raccomandiamo il Nabua Lodge, il personale è molto gentile e simpatico, sicuramente il migliore che abbiamo incontrato in Fiji.
Rientrati a Nadi a casa di Diane, come previsto erano arrivati altri cs ed abbiamo partecipato ad un’altra cerimonia di benvenuto con il kava. Con l’ultimo kava termina anche la nostra permanenza nelle isole Fiji; Australia e i canguri ci aspettano!!!!
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