Scritto da Rachele Cervaro
Australia era una di quelle destinazioni che da sempre ci facevano sognare. Un paese immenso, con paesaggi difficili da immaginare, animali unici al mondo e un curioso equilibrio tra la natura selvaggia e la vita quotidiana. Dopo tanti anni di viaggi, finalmente è arrivato il momento di attraversare mezzo pianeta e scoprirla con i nostri occhi.
Il nostro viaggio in Australia è stata un’avventura lunga e intensa, di quelle che si vivono con tutti i sensi. Abbiamo visitato città moderne e rilassate, piccoli paesi sperduti, spiagge infinite e parchi naturali dove domina la natura. Ci siamo bagnati nell’oceano, abbiamo camminato tra eucalipti giganteschi, conosciuto wallaby, koala e ornitorinchi, e ci siamo stupiti più di una volta della fauna (e anche dei segnali stradali).
In questo diario vogliamo condividere con te il percorso che abbiamo fatto, tutti i luoghi visitati, le nostre esperienze personali e anche qualche imprevisto che fa parte del viaggio. Se stai pensando di viaggiare in Australia o vuoi semplicemente seguirci virtualmente, qui ti raccontiamo tutto, passo dopo passo.
Sydney, come in famiglia!
L’Australia ci ha accolto a Sydney, dove siamo arrivati dalle Fiji. Abbiamo trascorso una settimana intera in questa città che ci è piaciuta moltissimo. La famiglia di Grace, una ragazza che Rachele aveva ospitato a Barcellona, ci ha fatto sentire parte della famiglia: Grace, Jack, Gaye e Douglas hanno reso il nostro soggiorno piacevole e divertente. Sydney è una città multiculturale, impressionante (ci ricordava un po’ New York), molto pulita e sicura, con un clima mite e gradevole. Vivere qui sarebbe un piacere, anche se lontano da casa. Riassumiamo la settimana:
Giorno 1
Arrivati a casa di Grace nel quartiere di Waverley, vicino alla spiaggia e ben collegato con il centro, siamo usciti con Grace, Gaye, Douglas e la cagnolina Zelda per una passeggiata in spiaggia. Il mare qui non è mai completamente calmo: anche quando sembra tranquillo, per noi è mosso. Gli australiani sanno nuotare molto bene (è materia scolastica) e vicino alla spiaggia hanno creato piscine di acqua salata per fare il bagno in sicurezza.
Giorno 2
Abbiamo attraversato a piedi l’Harbour Bridge, uno dei simboli di Sydney, e pranzato ammirando la baia, i grattacieli e l’Opera House. Dal Circular Quay partono le barche per diversi punti della città: abbiamo preso quella per Manly, attraversando la baia e godendo di un panorama spettacolare.
Giorno 3
Accompagnammo Grace alla galleria d’arte dove lavora, poi passeggiata in centro. A Gábor piaceva camminare tra i grattacieli di George Street. Pranzo a Chinatown e visita a Darling Harbour. Siamo rimasti affascinati dal monorail, un treno su un’unica rotaia sopra la strada. Nel quartiere storico The Rocks gli edifici antichi si mescolano con quelli moderni. La giornata si è conclusa con la vista ravvicinata dell’Opera House.
Giorno 4
Le Blue Mountains, a un paio d’ore da Sydney, prendono il nome dal vapore azzurro che gli eucalipti rilasciano, visibile da lontano come un velo sopra gli alberi. Abbiamo iniziato dalla zona più famosa, le Three Sisters, e proseguito lungo una lunga scalinata fino alla valle. A Leura abbiamo preso il treno fino a Wentworth Falls per ammirare una cascata spettacolare.
Giorno 5
Pranzo con Jose, un amico catalano di Barcellona che vive a Sydney. Passeggiata nel giardino botanico e la sera, in barca, dall’altra parte della baia per vedere le luci della città.
Giorno 6
Bimbi per un giorno al Featherdale Wildlife Park, uno zoo con animali australiani in parte liberi. Wallabies camminavano tra i visitatori e potevano essere accarezzati e nutriti. Per Rachele, la gioia maggiore: accarezzare i koala più volte e scattare foto. La giornata si è conclusa con una passeggiata notturna a Sydney e, per celebrare l’incontro con i canguri, Jack ci ha fatto trovare bistecche di canguro, buonissime.
Giorno 7
Colazione al Iceberg Club a Bondi Beach, la spiaggia più famosa di Sydney. Passeggiata al mercatino e relax al Centennial Park. La sera, per ringraziare la famiglia Mackey dell’ospitalità, abbiamo preparato il “Rakott krumpli”, un piatto ungherese.
Gaye, Douglas, Grace e Jack, many many many thanks for your hospitality, we felt part of the family!!!!
Un po’ tristi lasciamo Sydney: domani inizia un altro “roadtrip” verso Melbourne e la Great Ocean Road.
La Great Ocean Road e Melbourne
Dopo aver salutato la famiglia Mackey siamo andati a prendere Red, il furgone che avevamo noleggiato con Spaceship, pronto a portarci alla scoperta della Great Ocean Road. La strada panoramica inizia a Torquay, a sud di Melbourne. L’idea iniziale era di andare da Sydney a Melbourne lungo la costa, ma l’auto non era disponibile il sabato e il primo giorno utile era lunedì, così abbiamo preso l’autostrada. La prima notte l’abbiamo trascorsa in un’area di ristoro vicino all’autostrada. In Australia ci sono molte aree di sosta lungo le autostrade, alcune attrezzate anche per dormire; in estate ci sono volontari che offrono il caffè gratis con lo slogan “Rest Revive Survive”.
Il secondo giorno abbiamo guidato fino a Melbourne, vicino all’inizio della Great Ocean Road, e abbiamo dormito in un’altra area di ristoro. Il giorno seguente è iniziata la nostra avventura lungo la costa. Il tempo non era dei migliori: vento forte e nuvole minacciose. La nostra prima tappa è stata Bells Beach, una spiaggia ampia perfetta per il surf.
A Anglesea c’è un campo da golf dove vive un gruppo di canguri, consigliato da tutti gli uffici turistici. Con il vento e il tempo nuvoloso non ne abbiamo visti. A Aireys Inlet c’è un faro con un panorama sul mare molto bello; due signore ci hanno detto che si possono avvistare i delfini, ma anche questa volta nessuna traccia. A Lorne abbiamo visitato le Erskine Falls e poi il Teddys Lookout, un punto panoramico con vista sulla costa.
La nostra fortuna con i koala è iniziata a Kennet River, sulla Grey River Road. Tutti emozionati, abbiamo camminato lentamente guardando gli alberi… e lì c’era il nostro primo koala, poi il secondo e il terzo! Dopo alcune foto, siamo dovuti tornare indietro a causa del vento e degli alberi caduti. Nonostante la tristezza di doverci allontanare, siamo arrivati ad Apollo Bay cercando un posto dove dormire. Nella Great Ocean Road non ci sono molte aree di sosta; alla fine ci siamo fermati in una piazzola vicino alla strada con bagno e cartello “No Camping”, sperando che il ranger non ci disturbasse. La notte è stata un diluvio con vento così forte da sembrare che il furgone potesse sollevarsi. Il giorno successivo il vento si è calmato e il sole è uscito, così abbiamo riprovato a cercare i koala lungo la strada che conduce a Cape Otway Lighthouse. Abbiamo visto una mamma con il bimbo sulle spalle: un’emozione incredibile!
Proseguendo, ci siamo fermati più volte a fotografare i koala fino a raggiungere il luogo perfetto: l’”Albero dei koala”, dove oltre 30 animali si arrampicavano sui rami. Alcuni erano così vicini da poterli toccare con due dita. Rachele era felicissima. Al faro non siamo entrati per via del biglietto, ma abbiamo ammirato la vista e, al ritorno, ci siamo fermati ancora una volta all’Albero dei koala a osservare una madre con il piccolo in braccio.
Successivamente abbiamo proseguito verso Wattle Hill per arrivare a Wreck Beach, dove affondò una nave; c’è un’ancora visibile solo a bassa marea, che noi non abbiamo visto. Abbiamo poi visitato i 12 Apostoli e Loch Ard Gorge, impressionanti formazioni rocciose a picco sul mare modellate dal vento e dall’acqua.
Abbiamo dormito in un campeggio gratuito vicino a un lago e chiesto il permesso di usare i bagni di una scuola vicina. L’ultimo giorno lo abbiamo trascorso nella riserva naturale di Tower Hill, fuori dalla Great Ocean Road, sperando di vedere canguri. Nonostante la pioggia intermittente, siamo stati fortunati: alcuni canguri erano vicini, altri un po’ più lontani, ma abbiamo assistito a scene incredibili come un cucciolo nel marsupio della madre.
Felici e soddisfatti, ci siamo diretti a Melbourne, dormendo ancora in un’area di sosta lungo l’autostrada. Il giorno successivo abbiamo incontrato Nicki, una ragazza neozelandese conosciuta a Fiji, che ci ha accompagnato in città. Passeggiata nel centro, giro sull’antico tram turistico gratuito e salita al 35° piano dell’Hotel Sofitel per una vista dall’alto. Gábor ha potuto visitare lo Rod Laver Arena, lo stadio dell’Australian Open, con tanto di foto allo stadio e alla statua di Rod Laver.
Nonostante il tempo limitato, Melbourne ci è piaciuta molto. Il nord-est dell’Australia ci aspetta… e speriamo anche il caldo e il sole!
Brisbane – Benvenuti a Queensland!
Era quasi mezzanotte quando atterrammo a Brisbane, la città più importante di Queensland, la regione che si trova nel nord est Australia. Queensland si chiama anche Sunshine State grazie al fatto che quasi sempre c’è il sole. E’ primavera ed è il migliore periodo per essere qui, le temperature sono gradevoli e ci salveremo dai diluvi estivi che inondano buona parte della regione strade incluse. Non avevamo prenotato un alloggio e non avevamo voglia di pagare un sacco di soldi di taxi (a quell’ora non ci sono mezzi pubblici), così non ci rimase altra alternativa che dormire in aeroporto. La mattina prendemmo il treno per il centro e ci piazzammo in un ostello vicino al quartiere cinese.
Il centro di Brisbane è come quello delle altre grandi città Australiane, strade molto pulite, grattacieli enormi, ci sembrò una città molto carina con il fiume che la divide in due parti. Abbiamo visto il giardino botanico per poi attraversare un ponte che connetta con la Southbank.
Nelle sponde del fiume ci sono molto parchi e ci si può rilassare nel prato, cosa che fece Rachele mentre Gábor andò al Kangaroo Point da dove si vede il panorama della città.
Sempre nelle sponde del fiume hanno costruito anche una spiaggia con sabbia e piscina. Dopo esserci riempiti la pancia con un buon pollo di Nando’s (un franchising portoghese) stanchi morti, siamo andati in ostello a trascorrere il pomeriggio.
La mattina prendemmo un bus per andare a recuperare il nostro terzo camper. Questa volta lo abbiamo noleggiato con Wicked, che è l’impresa di noleggio peggiore di tutta Australia con camper molto vecchi e sporchi. Abbiamo trovato un offerta a metà prezzo così abbiamo deciso di correre il rischio che Doggy, la nostra nuova casa, ci tradisca durante le prossime due settimane. Per darvi l’idea, dopo aver recuperato Doggy siamo andati ad un supermercato e ci siamo messi nel parcheggio a pulire il campervan che aveva terra perfino dentro ai cassetti. Vi racconteremo come va.
La costa est (Brisbane-Townsville)
Dopo aver recuperato Doggy, il nostro campervan, a Brisbane, prendemmo la Bruce Highway per arrivare a Cairns. Il primo giorno, siamo partiti un po’ tardi e non abbiamo fatto granché. Dopo una bella dormita nella nostra nuova casa abbiamo lasciato la Bruce Highway per andare a percorrere la “Sunshine Coast”. La Sunshine Coast è una costa piena di resort fatta per turisti con soldi, le spiagge sono belle ma nulla di spettacolare. Noi però, che non ci perdiamo mai d’animo, siamo riusciti lo stesso a trovare una spiaggia tranquilla per fare colazione.
Rientrati nella Bruce Highway ci siamo diretti a Rainbow Beach, molto più carina e meno ostentata. Vicino alla Raimbow Beach c’è un parco naturale con dune di sabbia e le spiagge sono molto belle. Continuammo fino alla punta della penisola da dove partono i ferry per l’isola “Fraser Island”, l’isola di sabbia più grande al mondo. Per visitarla, se non si dispone di un 4×4, si può prendere il ferry de andare nella spiaggia dell’isola, ma siccome la parte più bella è l’interno dell’isola con i suoi laghi che è accessibile solo con un 4×4, non resta altra alternativa che comprare un tour carissimo. Noi ci siamo accontentati di vedere l’isola.
La notte ci siamo fermati in un parcheggio a Tin Can Bay, davanti al cartello “no camping” in compagnia di altri 3 cammpervan, due erano di quattro ragazzi francesi che avevano lavorato 4 mesi in Australia e se l’erano comprato per andare ad esplorare il paese, tra l’altro l’interno se lo sono costruiti da soli e benissimo. L’altro campervan era di una coppia di ragazzi tedeschi in vacanza. Abbiamo cenato carne alla griglia, cucinata in una delle griglie elettriche pubbliche gratuite e ci siamo divertiti un sacco! In Australia molte aree di sosta giornaliera hanno la griglia elettrica che funziona benissimo! Tin Can Bay è conosciuta perché nel porto tutte le mattine un gruppo di volontari dà da mangiare ai delfini, in particolare ad una famiglia di delfini che va lì da generazioni; pensate che iniziarono a dargli da mangiare negli anni 50! I delfini arrivano tutte le mattine puntuali nel bagnasciuga del porto ed aspettano pazientemente che turisti e volontari gli diano il pesce. Ê stato molto divertente in primo luogo perché i delfini vengono a mezzo metro da te e poi perché c’è sempre un gruppo di pellicani che rubano il pesce dalle mani dei turisti, quando lo stanno per dare ai delfini ed il bello è che i delfini si arrabbiano e gli danno di quelle botte ai pellicani, da comiche!!!
Salutati i ragazzi, ci siamo fermati a pranzare a Bundaberg ed abbiamo continuato fino ad Agnes Water, una cittadina nella costa. Qui siamo arrivati fino a Town 1770 da dove si può godere di un panorama della baia. La cittadina si chiama 1770 per ricordare l’anno in cui il capitano Cook arrivò. Abbiamo dormito in un camping pubblico (questa volta legalmente) vicino ad una spiaggia (è stata l’unica volta che abbiamo pagato, anche se poco, per accampare in Australia).
Dopo aver fatto un giretto ad Agnes Beach, la spiaggia principale, abbiamo continuato senza fare molte fermate.
Prima di arrivare a Marlborough abbiamo trovato la strada chiusa a causa di un incidente che ci ha fatto deviare dalla costa verso l’interiore. Nonostante non ci siamo allontanati molto dalla costa, abbiamo avuto un assaggio del famoso Outback (interiore) australiano. Per circa 100 km non c’erano case, solo campi e dato che normalmente da queste parti non passano molte auto i canguri sono più tranquilli e si avvicinano di più alla strada. Ne abbiamo visti moltissimi, alcuni correvano nei campi paralleli a noi. La notte si avvicinava e ci faceva un po’ paura seguire perché i canguri sono attivi durante la notte e ti attraversano la strada (viaggiando ne abbiamo visti molti morti) cosí ci siamo fermati a Lotus Creek, l’unica stazione di servizio che c’era ed abbiamo chiesto alla signora se sapeva indicarci un posto dove accampare gratuitamente. Lei molto gentilmente ci ha offerto di rimanere nel suo camping e ci ha permesso anche di usare l’acqua calda che per noi è come se ci avesse regalato oro perché normalmente nelle aree pubbliche non c’è doccia e se c’è è fredda. Abbiamo visto un tramonto bellissimo da outback!!! E per cena abbiamo cucinato svizzere di canguro, buonissime!!!
I giorni successivi abbiamo proseguito verso Cairns passando per Rockhampton e poi per Mackay fino ad arrivare ad Airlie Beach. Arlie Beach è famosa perché da qui partono i tour per le Whitsundays, delle isole paradisiache, a noi faceva molta voglia andare ma i tour sono carissimi e la grande barriera corallina da qui è molto lontana quindi non l’avremmo vista. Decisi a risparmiare i soldi per fare una bella escursione nella Grande Barriera Corallina (Great Coral Reef) lasciammo Airlie Beach. Dopo aver dormito in una stazione di servizio dove il ragazzo di turno ci dette il permesso di restare, abbiamo continuato il viaggio ma, siccome era una giornata un po’ noiosa, Gábor ha trovato la maniera per renderla memorabile. Arrivati ad un McDonald di Townsville per connetterci ad internet, Gábor si è reso conto di aver perso il cellulare. Mettemmo a soqquadro il campervan ma nulla, cosí iniziammo a ripercorrere gli ultimi 70 km a ritroso: all’ufficio turistico non lo avevano trovato, alla stazione di servizio nemmeno, quasi avevamo perso le speranze ma decidemmo provare anche al supermercato e siiiii qualcuno lo aveva trovato nel parcheggio e lo aveva consegnato al desk del supermercato, per noi è qualche cosa di incredibile ma qui è tutto normale la gente è molto onesta da questo punto di vista. Alla fine arrivammo a Townsville dove dormimmo in un area di campeggio gratuita nella spiaggia di Saunders Beach. Domani andiamo alla Magnetic Island.
La Magnetic Island ed il cammino fino a Cairns
Lasciamo Doggy nel parcheggio (ovviamente a pagamento) del porto di Townsville per prendere la barca per andare alla Magnetic Island. In mezz’ora siamo arrivati all’isola ed abbiamo comprato un biglietto di bus giornaliero con il quale si può salire e scendere quante volte si vuole. Con il bus siamo andati direttamente nel luogo da dove parte il sentiero per “The Fort”. Questa camminata sale fino ad un antico forte che gli Aussies usarono durante la seconda guerra mondiale contro i Giapponesi. Il sentiero passa vicino a vari punti panoramici da dove si possono vedere diversi punti dell’isola.
L’isola è anche conosciuta per la colonia di koala che ci vive e questo sentiero è conosciuto per essere uno dei punti in cui si possono vedere questi animali. Probabilmente i koala si erano nascosti per il caldo, noi ne abbiamo visto solo uno che però era fortissimo perché muoveva le orecchie in una maniera super divertente!!!
Riprendemmo il bus per la Horseshoe Bay, una spiaggia carina e gradevole, mangiammo all’ombra degli alberi e via a fare un’altra passeggiata che conduce alla Radical Bay, una spiaggia con palme. Durante la camminata ci siamo goduti il paesaggio. Ritornati a Horseshoe Beach e abbiamo preso il bus di rientro e poi la barca per Townsville. La sera siamo andati a dormire in un altro campeggio gratuito nella costa di Townsville.
Il giorno successivo abbiamo lascito la Bruce Highway per andare a Mission Beach. Questa parte della costa ci è piaciuta molto, abbiamo pranzato a Bingil Bay, una spiaggia molto bella dove abbiamo conosciuto due fratelli austriaci (Laura e Simon) molto simpatici.
Con loro siamo andati a fare una passeggiata nella foresta pluviale per vedere se trovavamo il “kassowary” un volatile simile allo struzzo solo con più colori, in pericolo di estinzione, ma non l’abbiamo trovato.
Vicino alla strada abbiamo invece trovato alcuni canguri e nemmeno a dirlo abbiamo fatto alcune foto.
Siamo andati un po’ a Garners Beach ed alla sera siamo andati a dormire in un’area campeggio gratutio che conoscevano i ragazzi. Per cena abbiamo preparato petto di pollo con una salsa indiana che avevamo comprato. Simon raccolse alcune noci di cocco dalla palma ed abbiamo usato l’acqua di cocco per rendere ancora più buono il piatto gnam gnam!!!! Inoltre i ragazzi erano passati a comperare anche il vino, più lusso di cosí!
La mattina abbiamo salutato Laura e Simon e siamo andati a Etty Bay, una spiaggia che ci avevano consigliato loro per poi dirigerci a Cairns. A Cairns siamo andati all’ufficio turistico ed abbiamo scelto tra le mille opzioni, un’escursione per la Great Coral Reef, la Grande Barriera Corallina. Il pomeriggio ci siamo rilassati e la notte l’abbiamo trascorsa nel campeggio gratuito di Gordonvale, vicino a Cairns. Domani la Grande Barriera Corallina ci aspetta!!!
La Grande Barriera Corallina
Abbiamo rinunciato all’escursione alle Whitsundays per andare a farne una nella Grande Barriera Corallina indipendentemente dal prezzo. Cairns è il luogo migliore per farla perché è il punto in cui la barriera di corallina più si avvicina alla costa. Ci sono molte imprese che offrono escursioni, noi volevamo andare alla outer reef dato che ci hanno detto che la inner reef non è molto diversa da un’isola paradisiaca dove c’è una normale barriera corallina come ad esempio le Whitsundays o Fiji.
Ciò che distingue le diverse aziende che vanno alla outer reef è il servizio che ti danno a bordo, dato che a noi non importava il gran servizio e l’unica cosa che volevamo fare era snorkelling nella Grande Barriera Corallina, abbiamo deciso di comprare quella più economica con “Cairns Diving Centre” che è una delle poche che ti portano tutto il giorno nella barriera corallina senza passare prima per una spiaggia. Bingo!!!! La scelta fu la più azzeccata!!! Abbiamo trascorso una giornata meravigliosa. Dato che il tempo era stupendo ed il mare molto calmo siamo andati fino alla Milln Reef che è uno tra i 10 posti più belli di tutta la barriera.
Siamo partiti alle 7.30 con la barca, abbiamo fatto tappa all’isola Fitzroy per recuperare alcuni passeggeri e mentre il barco stava facendo le manovre per attraccare, una tartaruga marina ci passò vicino, la giornata iniziava bene ed era di buon auspicio, e così fu! Verso le 10 siamo arrivati a destinazione e immediatamente ci siamo tuffati in acqua con una guida che ci portò nei punti più belli. Abbiamo potuto nuotare con una meravigliosa tartaruga marina, l’abbiamo vista da di fronte occhi negli occhi, rimase un po’ con noi e poi si sommerse.
Dopo alcuni minuti ci passò vicino uno squalo di un metro, metro e mezzo, lo seguimmo un po’ e poi ci lasciò indietro.
Tartaruga marina e squalo a parte abbiamo visto anche moltissimi pesci colorati e coralli gialli, rosa, viola, azzurri; una varietà di colori spettacolare!!!
Ritornammo alla barca iper mega felici, anche se non avessimo visto più nulla in tutto il resto della giornata, saremmo rimasti più che contenti.
Dopo pranzo ci tuffammo in acqua un’altra volta, in un punto diverso, dove si trovano le tre sorelle (three sisters) anche qui ci sono dei coralli stupendi, ma ciò che la rende un posto tanto speciale è l’enorme varietà di pesci presenti in un posto tanto piccolo come può essere una roccia enorme.
Abbiamo visto un tipo di nemo dentro ad un anemone che si stava grattando, pesci gialli, azzurri, neri, a righe, pesci enormi (più grandi di Rachele), in abbondanza, abbiamo potuto nuotare con loro e loro non ci facevano nemmeno caso, uno spettacolo!!!
Dopo questa giornata meravigliosa l’unica cosa che ci mancava era una doccia, ci dirigemmo ad un campeggio gratuito a Babinda, dove ci avevano detto che ci sono docce con acqua calda che funzionano con due dollari, non abbiamo trovato questo camping, abbiamo invece trovato una doccia freddina freddina; l’importante era lavarsi.
Cascate canguri e coccodrilli nel nord di Queensland
Dopo aver lasciato il camping di Babinda abbiamo iniziato a percorrere la “Atherton Tablelands”, la parte montagnosa di Queensland. Questa zona è conosciuta per la grande quantitá di cascate che ci sono. Abbiamo iniziato con la Josephine Falls che è una cascata in piú piani. Seguendo ci siamo fermati alla Crawfords Lookout da dove c’era un bel panorama del fiume che scorre nella valle. Visitammo la Ellinjaa Falls, una cascata a cui si accede da un corto sentiero.
Per concludere abbiamo scelto la cascata più famosa ed emblematica della zona, la Millaa Milla Falls, alla cui base forma un piccolo lago. È un posto impressionante e Gábor non ha resistito a fare il bagno; l’acqua era fredda ma stare sotto il getto della cascata è fantastico, e fa un certo effetto vedere le cose da dietro il telone d’acqua.
Ci siamo poi fermati al Lago Tarzali dove si vedono ornitorinchi, animali molto difficili da osservare perché vivono immersi nell’acqua e escono solo pochi secondi per respirare, in più sono molto diffidenti. Qui vivono in libertà, ma siccome sono abituati alle persone escono tranquilli senza nemmeno accorgersene.
Continuammo per la Malanda Falls ma nulla a che vedere con le altre cascate. Per concludere la giornata siamo andati a vedere il Lago Tinaroo, un lago abbastanza grande; qui si dice che vicino ai tavolini da picnic ci siano docce calde, noi non siamo andati a verificare. Andando a Kairi per accampare ci ha attraversato la strada un canguro e, dato che andavamo piano, ci siamo goduti il momento.
Sveglia presto, colazione, controllato olio e acqua a Doggy e ci siamo diretti al Parco Naturale Daintree, un parco nella foresta tropicale. Volevamo vedere i veri coccodrilli australiani, così abbiamo comprato un tour (sorprendentemente economico) e siamo andati nel fiume Daintree. La signora alla reception ci disse che potevamo fare l’escursione quante volte volevamo pagando solo una volta. Nel fiume si possono vedere coccodrilli anche se non è la stagione migliore perché l’acqua inizia a scaldarsi e i coccodrilli rimangono più a lungo e non si fermano molto sulle spiaggette. L’escursione fu comunque interessante, un po’ come stare in Amazzonia.
Abbiamo visto alcuni serpenti negli alberi e volatili rari, e alla fine siamo stati fortunati perché abbiamo osservato un enorme coccodrillo di tre metri dietro gli alberi. La guida ci ha detto che si chiama Scarface, e la verità è che impressiona un po’ vederlo con la bocca aperta. Siccome era dietro a un albero, è stato difficile fotografarlo, questo è quanto siamo riusciti a fare.
Nonostante avessimo già visto il coccodrillo la prima volta, dopo pranzo abbiamo deciso di ripetere l’escursione, e questa volta abbiamo visto da vicino un coccodrillo piccolo, altri volatili, uno dei quali assomigliava a un gufo e stava dormendo.
Felici e contenti siamo andati a dormire nel campeggio pubblico di Gordonvale.
L’ultimo giorno con Doggy siamo andati prima a Kuranda, un paesetto in cui c’è la Baron Falls, una cascata che nella stagione delle piogge si riempie d’acqua e diventa spettacolare; adesso era quasi secca, ma ugualmente bella.
Mangiammo nella spiaggia di Ellis Beach al nord di Cairns e nel parcheggio ci siamo incontrati con degli uccelli bianchi che mangiavano frutti da un albero, molto divertenti da osservare, soprattutto vedere come prendevano la frutta con le zampe. Verso Cairns ci siamo fermati a fotografare un gruppo di canguri; non ci stanchiamo mai di osservarli.
Rientrati a Gordonvale, per celebrare l’ultima notte con Doggy ci siamo cucinati delle buone bistecche di canguro.
La mattina abbiamo lavato Doggy con un po’ d’acqua, aspirato alla buona, e riportato il camper al legittimo proprietario. Il pomeriggio lo abbiamo trascorso nel centro di Cairns, in una piscina pubblica e nell’ostello Njoy Travellers Resort, che ci è sembrato molto buono, pulito, con stanze grandi e shuttle bus gratuito per l’aeroporto.
Finiscono qui le nostre avventure in Australia e in Oceania. Ciao ciao Australia, canguri e koala. Nos vemos! Il terzo continente ci aspetta… Indonesia: arriviamo!
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