Siamo arrivati al terzo continente di questo viaggio, Asia e precisamente Indonesia. Dopo 8 ore di volo ed alcuni episodi di Mad Men, siamo arrivati all’aeroporto di Bali. Fatta la coda per pagare il visto per entrare, abbiamo preso un taxi fino alla vicina Kuta dove abbiamo trascorso la notte. Kuta è una città molto turistica con una spiaggia enorme, moltissimi backpackers e molta vita notturna. Ci siamo rimasti il tempo necessario per comprare la Lonely Planet dell’Indonesia e dare un occhiata alla spiaggia.
A Bali la forma più economica di muoversi è con Bemo, un furgone che parte quando è pieno un po’ come in Brasile. L’opzione più sicura in termini di tempo è lo Shuttle Bus, altri furgoni che partono ad orari prestabiliti. Noi ne abbiamo preso uno con direzione Ubud. Arrivati ad Ubud, non abbiamo avuto nemmeno il tempo di scendere dal furgone che già moltissime persone ci stavano aspettando per offrirci alloggio, abbiamo dovuto fare slalom per lasciarli indietro. Nella strada non smetti mai di ascoltare voci che ti dicono: “taxi?” “taxi?””taxi?” è un po’ scocciante ma per lo meno una volta che gli hai detto di no, non insistono. A Bali non ci sono ostelli, ci sono “home stay” che sono case private con delle stanze per i turisti con entrata indipendente. Le case qui sono costruite attorno ad un cortile interno e tutte le stanze danno al cortile. Alla fine abbiamo trovato un alloggio buonissimo una camera nuova, pulita e con acqua calda. La famiglia è molto simpatica, la home stay si chiama Belos House e si trova in Jembawan Street 70, chiedere di Belos o Made, non ve ne pentirete. Ubud è conosciuta per essere una città turistica ma allo stesso tempo tranquilla dove si va con l’intenzione di starci due giorni e ci si rimane quattro, ed è vero è successo anche a noi. Molto felici per la grandiosa sistemazione che avevamo trovato siamo andati a mangiare in un Padang, un posto dove i cibi sono esposti in vetrina e tu scegli; il cibo Indonesiano ci piace proprio! Il pomeriggio siamo passati a vedere il tempio Pura Taman Saraswati, qui c’è un lago pieno di fiori di loto, una meraviglia!!
Il giorno successivo siamo andati a vedere la Monkey Forest, un bosco dove ci sono vari tempi e come dice il nome, una quantità infinita di scimmie, ci siamo divertiti molto con loro; abbiamo visto come si accarezzano e si puliscono uno con l’altro, come stanno in famiglia, mamma papà e figlio, abbiamo visto perfino una coppia facendo sesso.
Da qui continuammo fino a Pemestanan per vedere i campi di riso. Da queste parti non passano molti turisti e la gente, sopratutto i bambini, sono molto curiosi, abbiamo insegnato a pattinare a dei bimbi piccolini che avevamo dei rollerblade (glieli aveva regalati un turista spagnolo), abbiamo parlato un po’ con un signore ed abbiamo visto moltissime signore facendo lavoretti a mano con fiori, frutta e foglie di banano.
Il 30 settembre è la festa della luna piena, un evento molto importante a Bali e tutti lavorano molto per prepararla. La sera abbiamo mangiato un’altra volta cibo indonesiano buono e molto economico, qui si può vivere bene con pochi soldi!!
Il terzo giorno abbiamo affittato uno scooter che ci costò 40.000 rupiah = 4 eur al giorno e ci siamo diretti a vedere i tempi nelle vicinanze di Ubud. A Tampaksiring ci sono due tempi molto belli il Gunung Kawi ed il Tirta Empul. Nel Gunung Kawi abbiamo incontrato alcuni bambini che si divertivano a salutarci.
A noi è piaciuto di più il Tirta Empul, che è uno dei tempi più importanti di Bali ed è conosciuto perché ci sono delle fonti di acqua che provengono dal sottosuolo e si crede abbiano poteri magici. Nella piscina c’erano molte persone che stavano facendo il bagno e pregavano. Dentro il tempio molte donne, uomini e bambini stavano facendo lavoretti a mano per la festa della luna piena, è uno spettacolo vederli.
A Bedulu si trovano il tempio Goa Gajah, dove c’è un tempio costruito dentro ad una montagna la cui entrata è la bocca di un demonio, ed il Yeh Pulu dove c’è un bassorilievo che rappresenta la vita diaria. Dato che non eravamo ancora stanchi di vedere templi siamo andati fino al Tanah Lot, un tempio che si trova nell’acqua al quale si accede solo con la bassa marea. E’ un posto iper mega turistico ma il tramonto dietro al tempio è qualche cosa di indimenticabile.
Il quarto e ultimo giorno con la moto e con Gábor, che ormai è un esperto pilota in mezzo al traffico da pazzi che c’è in alcune zone, siamo andati al nord fino a Bedugul per vedere il magnifico tempio Pura Ulun Danu Bratan che è costruito in un’isola che si trova in un lago.
Finisce qui il nostro soggiorno a Ubud, salutiamo Belos e Made ed andiamo a Padang Bai.
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